Lezione inizio Novecento, parte seconda

In questa nuova videolezione, che è la seconda puntata del panorama complessivo di Inizio Novecento, vengono presi in esame gli altri gruppi che – insieme ai Crepuscolari, trattati nella prima puntata – costituiscono le linee della ricerca più avanzata di quel periodo così straordinariamente inventivo e vitale. Sono i “Vociani” e i Futuristi. Certo, i secondi sono un movimento più “costituito”, basato su un vero e proprio organigramma, mentre i primi sono accomunati solo dal fatto di avere lavorato attorno alla stessa rivista, ricevendone però comunque degli stimoli che li aiutano a individuare delle poetiche non prive di analogie.

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Anatomia della scommessa

Ho spesso intrecciato utilissimi dialoghi su temi teorici e letterari con Felice Accame, studioso versatile proveniente dalle esperienze della Scuola Operativa Italiana, che ci ha abituati a pubblicazioni su argomenti apparentemente stravaganti, accompagnate al buon bisogno da titoli molto lunghi ed elaborati. Nel caso del libro in esame, dato alle stampe ‒ come altri dell’autore ‒ dall’editore Odradek, il titolo è invece un gioco verbale che ricalca il monologo più famoso del mondo: To bet or not to bet. Al to be, cioè alla domanda sull’essere, si sostituisce il to bet, dove a essere messa in dubbio è la scommessa. Il sottotitolo infatti recita: Lo scrupolo da gioco tra mistica, casualità e determinismo. Siamo dunque di fronte a un libro sul gioco e segnatamente sul gioco d’azzardo, e ancora più precisamente sulle scommesse sulle corse dei cavalli. Che cosa sta succedendo? Forse la teoria, visti i tempi, si è data all’ippica?

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Una recensione di Marco Buzzi Maresca sulle poesie di Antonio Perozzi

Ricevo e pubblico volentieri una recensione di Marco Buzzi Maresca al libro di poesie di Antonio Francesco Perozzi, Essere e significare. Si tratta della raccolta di un giovane autore che è interessante seguire (per parte mia, ho scritto l’introduzione al libro).

Marco Buzzi Maresca, Un poema spoematico

 Il passaggio da un semplice assaggio di lettura alla dialogica innestata dalla presentazione in pubblico ha stimolato in me il desiderio di dire qualcosa a proposito del denso tentativo poetico di Antonio Francesco Perozzi, Essere e significare – poema (Oèdipus, 2019).
Il testo e l’operazione in generale si pongono un obiettivo piuttosto ambizioso, ossia interrogare l’interrogabilità stessa dell’essere, ancor prima della sua dicibilità.
E diciamo, in un certo senso ‒ attraverso una fusione a freddo, cioè a una tetragona e ossessiva decostruzione (prima e oltre che degli strumenti, del linguaggio e della retorica) del decostruzionismo stesso ‒ si pone l’obiettivo di attraversarlo e superarlo, per costruire nel nulla, per ossimorica che possa sembrare l’operazione. Continua a leggere Una recensione di Marco Buzzi Maresca sulle poesie di Antonio Perozzi

I “plausi e botte” di Gualberto Alvino

Insieme al dibattito sulle tendenze sembra essere uscita dai radar della letteratura attuale anche una critica autenticamente “militante”. Nel senso formale del termine, la critica militante ‒ quella che segue i libri man mano che escono ‒ esiste ancora; epperò appare affatto depotenziata, da un lato sfibrata tra connivenze, condiscendenze e quieto vivere, dall’altro lato parodizzata in un’arte della stroncatura come mero artificio autopromozionale (lo “sgarbismo”) ‒ e magari con scandali “preventivi”, come quello sul Bruciare tutto di Siti, esauritosi prima della stessa uscita del libro, praticamente senza averlo letto…
In questo panorama sconfortante si distingue Gualberto Alvino, un critico che riesce a tenere unite la filologia accurata e la ingegnosa interpretazione del testo, la competenza scientifica (soprattutto di taglio linguistico) e la verve polemica. Lo si può seguire in rete o nella sua rubrica sulla rivista “Fermenti” o, ancor meglio, lo si può leggere nel libro Dinosauri e formiche, pubblicato poco tempo fa nella collana Entroterra dell’editrice Novecento.

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Seminario 2: Le figure della poesia

Il 2 aprile si è svolto in teleconferenza il secondo seminario della L.UN.A, dedicato ai significati e alla “figure” della poesia, in particolare la metafora, ma non solo. Subito in avvio ho tenuto a precisare che la prosecuzione ” a distanza” del programma previsto non voleva assolutamente suonare come indifferenza nei confronti della situazione drammatica in cui ci troviamo a causa dell’epidemia, ma intendeva invece mostrare la resistenza della cultura, quale elemento indispensabile per il mantenimento del vivere civile, indispensabile anche per seguire corretti comportamenti sanitari.
Ringrazio nuovamente tutti i partecipanti e sono felice della buona riuscite dal collegamento tecnico, che tra l’altro, ha consentito la partecipazione di Sandro Sproccati dalla Francia, il che ha reso il nostro incontro addirittura internazionale.
Riporto qui la registrazione audio dell’incontro, compreso il dibattito.

https://www.youtube.com/watch?v=ahvPwjyfpAs

Il prossimo seminario, dedicato alle “Dimostrazioni della poesia”, è previsto per il 6 maggio. Chi volesse aggiungersi alla lista dei partecipanti può farne richiesta attraverso il modulo inserito nella sezione della LUNA.