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Seminario su il Futurismo e la pittura

Il ciclo di seminari su “Avanguardia e tecnologia”, aperto il mese scorso dall’incontro-dibattito con Giovanni Fontana, è proseguito toccando l’argomento “Il Futurismo e la pittura”. Il movimento Futurista ha avuto un rapporto molto stretto con il progresso tecnologico, in quanto fin dal Manifesto di fondazione del 1909 accoglieva i nuovi fenomeni della modernità, soprattutto le nuove macchine dalla velocità mirabolante (aerei, treni, automobili da corsa – quest’ultima preferita alla Vittoria di Samotracia come modello di bellezza), come riferimenti per una nuova stagione innovativa dell’arte. Scontando certamente molte contraddizioni, anche di tipo politico, in quanto non venivano viste le ombre di quel progresso meraviglioso, e si adottavano, nella linea portante rappresentata dal leader Filippo Tommaso Marinetti, toni trionfalistici ed enfatici; tuttavia, ciò malgrado, il Futurismo ha stimolato le tendenze artistiche in Europa (magari anche in polemica) e il movimento si è allargato oltre la poesia e la letteratura anche ad altre arti, come la pittura, in prospettiva intermediale.

Per chi volesse seguire il seminario, la registrazione si trova in rete:

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La parola avanguardia

Dato che faccio spesso uso, qui e altrove, della parola “avanguardia” e le attribuisco manifestamente valore positivo e propositivo, sento la necessità di una spiegazione in quanto nella maggioranza dei casi odierni la stessa parola viene pronunciata con accento di disdoro, al massimo giustificata storicamente come fenomeno (ma più sociologico che autenticamente letterario) e meno che mai come prospettiva ancora percorribile.
A dare fastidio non sono solo i movimenti collettivi che vi vengono per solito inquadrati (Futurismo, Dada, Surrealismo, Espressionismo, Gruppo 63), ma è proprio la parola a ingenerare sospetto. Infatti il termine “avanguardia” è visto provenire dal lessico militare e quindi appare coinvolto in un agire violento e massimalista, maschilista e settario (a riprova si porta la divaricazione dei due Futurismi italiano e russo, coinvolti nelle due opposte dittature novecentesche all’estrema destra e all’estrema sinistra); nel suo fare gruppo appare omologante, a partire dai manifesti che “danno la linea” e diventano obbligatori e normativi; nel suo fare polemico appare supponente nei confronti delle altre tendenze per la hybris di ritenersi più avanti degli altri.
Insomma: con che coraggio posso ancora adoperare questa parola così palesemente “politicamente scorretta”? Continua a leggere La parola avanguardia

Avanguardia e utopia

Segnalo l’uscita del volume collettivo intitolato Acrobati del futuro. L’uomo nuovo delle avanguardie storiche, pubblicato da Mimesis. Il volume è curato dagli specialisti di letteratura tedesca e francese, Gabriele Guerra, Massimo Blanco e Daniela Padularosa e contiene gli atti del convegno tenuto all’Università “Sapienza” di Roma il 24-25 maggio 2018. Il libro compone, nella gamma dei diversi interventi, un quadro molto vivace delle avanguardie europee nella prima metà del Novecento. Si parla di futurismo, dadaismo, espressionismo, arrivando fino al primo Brecht e affrontando i diversi settori artistici, compresa la musica. E, come indica il titolo, cercando di delucidare il nesso tra l’avanguardia artistica e la proiezione verso il futuro, ovvero la costruzione dell’uomo nuovo. Un nesso molto importante e spesso trascurato, soprattutto dai detrattori dell’avanguardia, che la trattano come insensatezza fine a se stessa; mentre lo scatenamento verbale contiene non soltanto una tendenza polemica antiborghese, ma anche una componente utopica, libertaria e anarchica.
La pubblicazione degli atti di quel convegno è anche una buona occasione per ricordare Mauro Ponzi, che ne è stato l’ideatore e l’animatore. A tutti i partecipanti di allora Mauro manca molto.

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Lezione Inizio 900, parte terza

Questa videolezione conclude il panorama generale della poesia di inizio 900 e nello stesso conclude la prima serie delle lezioni. La lezione (Inizio 900, parte terza), che si può seguire dal settore delle Videolezioni, procede al recupero di alcune figure che non hanno trovato posto nei gruppi più o meno consolidati. A dimostrazione di quanto il periodo di inizio 900 sia stato fruttuoso e vitale, probabilmente grazie alla crescita economica e sociale interrotta poi dalla guerra; e di come i fermenti dell’avanguardia contino non solo per i risultati diretti (che i detrattori sostengono essere scarsi), ma anche e sopratutto per il clima che si viene a formare,  per le idee che si intrecciano, per i percorsi paralleli che vengono suscitati in positiva concorrenza.

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Lezione inizio Novecento, parte seconda

In questa nuova videolezione, che è la seconda puntata del panorama complessivo di Inizio Novecento, vengono presi in esame gli altri gruppi che – insieme ai Crepuscolari, trattati nella prima puntata – costituiscono le linee della ricerca più avanzata di quel periodo così straordinariamente inventivo e vitale. Sono i “Vociani” e i Futuristi. Certo, i secondi sono un movimento più “costituito”, basato su un vero e proprio organigramma, mentre i primi sono accomunati solo dal fatto di avere lavorato attorno alla stessa rivista, ricevendone però comunque degli stimoli che li aiutano a individuare delle poetiche non prive di analogie.

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Lezione Lucini

Nel panorama di inizio Novecento la figura di Gian Pietro Lucini ha  un ruolo fondamentale e un posto di assoluto rilievo. Che poi questi ruolo e posto non gli siano stati riconosciuti, anzi per lungo tempo sia stato completamente rimosso dalle storie letterarie ed anche oggi gli venga di più in più negato ascolto, va tutto a disdoro di una critica disattenta, pigra e sostanzialmente conservatrice. Di contro alla persistente emarginazione, i motivi dell’importanza di Lucini sono molteplici: la sperimentazione che lo porta sulla linea del verso libero ben oltre d’Annunzio e Pascoli; l’etica radicale che gli fa sostenere posizioni libertarie e utopiche; la tendenza avanguardistica corroborata da lucida consapevolezza teorico-critica, che lo porta prima a convergere e poi a distinguersi polemicamente dal Futurismo italiano.Di tutto questo si parla nel video appena inserito nella sezione Videolezioni.

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