Il ciclo di seminari su “Avanguardia e tecnologia”, aperto il mese scorso dall’incontro-dibattito con Giovanni Fontana, è proseguito toccando l’argomento “Il Futurismo e la pittura”. Il movimento Futurista ha avuto un rapporto molto stretto con il progresso tecnologico, in quanto fin dal Manifesto di fondazione del 1909 accoglieva i nuovi fenomeni della modernità, soprattutto le nuove macchine dalla velocità mirabolante (aerei, treni, automobili da corsa – quest’ultima preferita alla Vittoria di Samotracia come modello di bellezza), come riferimenti per una nuova stagione innovativa dell’arte. Scontando certamente molte contraddizioni, anche di tipo politico, in quanto non venivano viste le ombre di quel progresso meraviglioso, e si adottavano, nella linea portante rappresentata dal leader Filippo Tommaso Marinetti, toni trionfalistici ed enfatici; tuttavia, ciò malgrado, il Futurismo ha stimolato le tendenze artistiche in Europa (magari anche in polemica) e il movimento si è allargato oltre la poesia e la letteratura anche ad altre arti, come la pittura, in prospettiva intermediale.
Per chi volesse seguire il seminario, la registrazione si trova in rete: