Nel discorso pronunciato alla Camera, Comunquevogliachesichiami neopremier si è lanciata arditamente in una metafora, forse riemersa da vaghe memorie scolastiche oraziane e petrarchesche, non saprei, forse suggeritagli da un ghost writer in vena (perché stava leggendo, con una certa sorpresa per quanto scritto), ma in ogni caso disse: «Siamo, dunque, nel pieno di una tempesta, con un’imbarcazione che ha subito diversi danni, e gli italiani hanno affidato a noi il compito di condurre la nave in porto in questa difficilissima traversata».
Nello stesso giorno il suo ministro dell’Interno minacciava di chiudere i posti alle navi piene di naufraghi.
Coerenza, dove sei tu?
29/10/2022