Archivi tag: Plurilinguismo

Lubrano narratore e gli slittamenti del desiderio

In questo momento davvero effervescente e produttivo del suo percorso letterario Carmine Lubrano, oltre ai fascicoli di grande formato di “Terra del Fuoco”, tra i quali quello particolarmente impegnativo dell’antologia sull’Avanguardia permanente, ha pubblicato anche un suo testo di narrativa: ’O ciuccio ca vola, il romanzo di AnnArosa, sempre siglato dal Lab-Oratorio Poietico. E sempre accompagnato dalla impaginazione più eccentrica che si possa immaginare, che alterna parole e immagini, collages, caratteri diversi, spaziature e quant’altro cui l’estro dell’autore ci ha abituati. Romanzo, dice il frontespizio ed effettivamente il testo è scritto in prosa, sebbene subisca spesso la tentazione di andare a capo come la poesia e sia di certo fortemente imparentato allo stile poetico dell’autore. “Romanzo sperimentale”, rivendica Lubrano tenendo a distinguersi dai «contemporanei tutti attenti a confezionare “leggibili” insulse brodaglie illeggibili». Romanzo “anomalo”, dunque, e scrittura al confine dei generi. Continua a leggere Lubrano narratore e gli slittamenti del desiderio

Seminario su Il pasticciaccio di Gadda

I seminari della LUNA continuano ad esplorare i territori del “romanzo anomalo”. Questa volta è toccato a Carlo Emilio Gadda e al suo testo Quer pasticciaccio brutto de via Merulana normalmente nominato, per farla breve, Il pasticciaccio. L’operazione narrativa gaddiana, a prima vista, appare abbastanza normale, possiede un’ambientazione storica ed è costruita come un romanzo giallo con relativo detective. Tuttavia, basta aprire una pagina a caso per rendersi conto di quanto sia anomalo il linguaggio, che parte per la tangente con una mescolanza di lingua e dialetti, una sovrapproduzione lessicale, e acrobatiche costruzioni sintattiche e sonore.
Il seminario è disponibile in registrazione per chi volesse seguire la presentazione e il dibattito:

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Lubrano: poesia e eros

Torna a stretto giro Carmine Lubrano con due nuove pubblicazioni: un suo libro di versi, intitolato innamoramentum de la sposa barocca, affidato all’editore D’Ambrosio e un nuovo numero del Lab-Oratorio di “Terra del fuoco” che figura come nuovo volume del titolo un’altra (possibile) avanguardia. Sono entrambi di grande formato, costruiti con una attenta intersezione di parole e di immagini in collage, secondo lo stile tipico dell’autore, quindi con spiccato valore visivo. Perché questa scrittura deve tenersi sempre in movimento, pressoché frenetico e sotto pressione di passione. Fin dal titolo l’innamoramentum la pone all’insegna dell’eros: «carmen carnale» o «carmecoito» che sia, il testo poetico di Lubrano si colloca esplicitamente lungo la linea della trasgressione, eminentemente antiperbenista e antiborghese, quella pulsione al “ritorno del represso” che non è solo surrealista, ma che nel surrealismo ha esplicitato in tutta evidenza la sua vocazione rivoluzionaria. Continua a leggere Lubrano: poesia e eros

Il romanzo anomalo

La forma-romanzo ha una lunga storia ed ha, nelle sue prime apparizioni moderne, lo stigma della libertà (Rabelais, Cervantes, poi Sterne lo concepiscono come invenzione sempre nuova, non come codice da rispettare). Secondo Bachtin il romanzo cresce con l’emergere della borghesia ed è la forma letteraria legata al presente e alla varietà sociale, mentre l’epica guardava al passato e alle origini fondative. Al suo interno però è sempre passibile di divaricazioni: può orientarsi, secondo Bachtin, in senso monologico (di chiusura attorno a un asse principale) oppure aprirsi ‒ opzione più auspicabile ‒ alla pluralità (polifonia, plurilinguismo, ecc.). Nell’Ottocento si stabilizzerà una vocazione “realista”, con risultati anche di grande complessità e problematicità (ma già allora con le deroghe nel fantastico).

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Lubrano si fa in tre per l’avanguardia!

Con Carmine Lubrano ho collaborato attivamente negli anni Novanta, all’epoca della Terza Ondata, quando abbiamo provato a rianimare la teoria e la pratica dell’avanguardia, contrastando la resa generale alla omologazione postmoderna. Della necessità dell’avanguardia resto convinto ancora oggi – come forse avranno capito i lettori di questo sito; –  perciò mi rallegro che anche l’amico Carmine vi insista e vi dedichi con rinnovate forze ben tre libri delle sue splendide edizioni di Terra del fuoco. Il libro del giorno, questa volta, si fa in tre. E tre volumi ben assortiti: nel primo, intitolato Sono le undici e quaranta di questo santo venerdì santo. Poesia in quarantena, Lubrano presenta suoi testi, versione aggiornata all’ultima emergenza della sua poesia plurilinguista, magmatica e fluviale; il secondo, intitolato Le ragioni dell’avanguardia: la poesia di Carmine Lubrano, è dedicato al percorso poetico dell’autore e raccoglie saggi critici, dai brani fondamentali di Filippo Bettini per la Terza Ondata, a un saggio attuale, molto acuto e approfondito di Paolo Allegrezza, e poi Roberta Moscarelli, Francesco Aprile, Annalucia Cudazzo e vari altri; il terzo, infine, con interventi creativi e critici, riapre il dibattito su un’altra (possibile) Avanguardia. Continua a leggere Lubrano si fa in tre per l’avanguardia!

Nuove letanie di Lubrano

Carmine Lubrano, a suo tempo tra i maggiori e più attivi rappresentanti della “Terza Ondata”, è tornato recentemente a produrre con assiduità, conservando nei suoi versi eccedenti una accesa carica antagonista. Dopo la Letania salentina, arrivano ora queste Nuove Letanie salentine e un Poema Manifesto, pubblicate anch’esse per le edizioni Terra del Fuoco e Lab-Oratorio Poietico. Il libro, come il precedente, è di grande formato ed è accompagnato al suo interno da un corredo grafico di stampo surrealista e verbovisivo, come si vede dall’immagine in evidenza. Specifichiamo subito che la “letania” del titolo non ha nulla a che vedere con il responsorio religioso meccanicamente ripetitivo; è piuttosto (vicino all’uso che ne ha fatto Emilio Villa) una sorta di “cantata lunga”, un simil-poemetto discontinuo e frammentario.

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