Mi sono sentito tirato in causa dal recente dibattito sulle élites. E non solo perché sono presenti nella classificazione indicata da Baricco almeno due categorie che mi si addicono, l’insegnate universitario e “quelli che hanno in casa più di 500 libri”. Lasciamo stare le classificazioni, con esse si rischia di finire in un coacervo assurdo sul tipo della antologia cinese immaginata umoristicamente da Borges (L’idioma analitico di John Wilkins, in Altre inquisizioni) che divide gli animali in gruppi stravaganti, ad esempio: «disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, che hanno rotto il vaso, che da lontano sembrano mosche». È troppo facile smontarle, le classificazioni: per esempio, in questo caso, dimostrare che un docente che non ha fatto carriera non è assolutamente paragonabile a un imprenditore o a “quelli che stanno nei consigli di amministrazione”.
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Lo dice Savinio
Diversamente dalla giovinezza dell’uomo fisico, che si esaurisce nel giro di pochi anni, la giovinezza dell’intellettuale progredisce in ragione inversa al declinare della sua vita fisica. E il vecchio, sì signora, diventa giovane.
(Ascolto il tuo cuore, città)
Pseudo-Totò
ALLA FERMATA
Qui non arrivano gli interi, figuriamoci i mezzi!
Anzi, no: qui non arrivano i mezzi, figuriamoci gli interi!
Cosa significa “catamoderno”
Cosa significa “catamoderno”? Cata- è il prefisso della catastrofe, nelle cui vicinanze ci dibattiamo, indica un processo verso il basso e quindi si attaglia alla fase attuale di “Basso Capitalismo” (come si dice “basso Medio Evo”)
La favola dei porti chiusi
C’era un’altra volta, in un reame che non saprei, un ministro molto preoccupato che nessuno entrasse nel suo paese. E poiché gli pareva che molte facce strane arrivassero via mare, decise un bel giorno di chiudere i porti. Fece costruire all’uopo dei grandi cancelli, in modo che l’acqua potesse passare ma non le barche degli odiosi invasori.