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Nell’anno con il 3: “Il parafossile” di Giorgio Celli

Del Gruppo 63 hanno fatto parte anche gli autori attivi sulla rivista “Malebolge”, i cosiddetti parasurrealisti, tra i quali, insieme ad Adriano Spatola, era anche Giorgio Celli. Competenze scientifiche e interessi psicoanalitici innervano il suo romanzo sperimentale Il parafossile.

Il parafossile di Giorgio Celli

Il parafossile esce nel 1967 da Feltrinelli. Era stato tenuto a battesimo nel numero 2 di “Malebolge” (inverno 1964) con l’anticipazione del capitolo I e parte del IV (il titolo, esiodeo, Le opere e i giorni, andrà poi a intestare l’ultimo capitolo della edizione definitiva).
Qualche anno prima già L’oblò di Spatola aveva dato l’idea di quello che poteva essere un romanzo parasurrealista. Si trattava di conseguire la massima libertà narrativa insieme a una scrittura elaborata ed eterogenea, analoga alla complessità della poesia. Così nel Parafossile gli elementi di una realtà riconoscibile (o “mondo possibile”) vengono alterati di continuo, sia nelle coordinate temporali (si inizia dopo la guerra, «era tornato»…, poi però compare il lager nazista), sia riguardo al personaggio, sempre in bilico di venir scambiato con il fratello gemello, una sorta di doppio che accompagna tutta una serie di inversioni speculari dei ruoli attanziali (dell’attivo e del passivo, del buono e del cattivo, ecc.). L’instabilità domina anche lo scenario che slitta dalla clinica e dal tavolo operatorio al lager (con tanto di Adolf), alla camera della tortura (con la pressione a “confessare”), al tribunale con l’apporto dell’avvocato difensore, all’officina dei robot. Continua a leggere Nell’anno con il 3: “Il parafossile” di Giorgio Celli

Spatola a Siena

Maggio, mese dei convegni. Dopo quello di Pescara su Giuliani, eccomi a Siena il 18 per ragionare attorno a Adriano Spatola. Il convegno è stato organizzato per festeggiare la ripubblicazione de L’oblò nelle edizioni Diaforia di Daniele Poletti. Dopo la voluminosa pubblicazione dell’opera poetica (Opera), ora, in una veste grafica sempre molto creativa, il nuovo Oblò inaugura una collana che dovrà accogliere, oltre ad altre opere spatoliane, anche lavori che tengano fede alla tendenza (come l’editore ha spiegato) della scrittura della complessità.
La giornata di studi è stata densa di numerose relazioni ed è stata accompagnata da una mostra di opere visive di Spatola e da una serata performativa. In quanto autore multimediale della poesia totale, Spatola si prestava ad essere affrontato da diverse prospettive e da diversi campi disciplinari (critica letteraria, critica d’arte, comunicazione, ecc.). Quindi, non si è parlato solo di Oblò (che è prosa sperimentale) e nemmeno soltanto di poesia, ma anche dell’aspetto visivo dentro e oltre la scrittura, del concretismo, della performance, ecc. Molto interessante è stato poi l’incontro tra studiosi e interpreti di generazioni diverse e occorre sottolineare il fatto che il convegno era organizzato da LALS, un gruppo di giovani bravissimi, attivi in margine all’Università di Siena. Continua a leggere Spatola a Siena

Finalmente tutto Spatola

Atteso da gran tempo, esce dall’editore [dia-foria, in una bella e originale veste quadrata, la raccolta di tutte le poesie di Adrano Spatola. Aperto da una densa introduzione di Giovanni Fontana, che procede a forza di “oppure” in modo da non restringere il ritratto dell’autore in uno solo dei suoi molteplici profili, il libro, a partire dal proto-Spatola de Le pietre e gli dei, comprende le altre pubblicazioni di poesia lineare, da L’ebreo negro a Majakovskiiiiiiij, a Diversi accorgimenti, La piegatura del foglio fino al postumo La definizione del prezzo, oltre a vari testi rari e alla produzione visiva di Poesia da montare e soprattutto degli Zeroglifici. Chiudono il volume una sezione fotografica e una preziosa appendice bibliografica. Inoltre, annesso al libro, c’è il disco audio con le principali performaces di poesia sonora.

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Spatola in audio

Di Adriano Spatola si è già parlato varie volte in questo sito; vedi la scheda tra gli Autori e anche la lettura de L’ora dell’aperitivo in Katakino; nonché l’articolo Attorno a Spatola. Ora, do notizia di un’altra uscita che riguarda il materiale sonoro dell’autore.
Adriano Spatola, infatti, oltre che poeta legato al gruppo parasurrealista di “Malebolge”, narratore (L’oblò), autore di opera visive (Zeroglifici) è stato anche un poeta sonoro e performer straordinario. La pubblicazione curata da Giovanni Fontana con il titolo Ionisation contiene in disco la registrazione di alcune delle principali performance spatoliane. L’opera edita da Recital edizioni, è reperibile dal sito https://www.anost.net/en/Labels/Recital/

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Attorno a Spatola

Sono usciti a poca distanza l’uno dall’altro vari interventi attorno alla figura di Adriano Spatola. Si tratta in realtà dei contributi relativi all’anniversario dei 30 anni dalla scomparsa dell’autore, che ‒ pronunciati a voce nel 2018 ‒ compaiono ora a stampa. Le occasioni erano state il convegno di Milano a Palazzo Sormani del 28 novembre e la mostra “Da zero a infinito” dello Studio Varroni di Roma, tra dicembre 2018 e il febbraio 2019. In attesa di accogliere e commentare l’edizione complessiva degli scritti poetici, che mi dicono prossima, vediamo intanto di fare il punto su questo piccolo, ma significativo, campione critico.

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