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Dedicato a Pagliarani

Nei giorni scorsi, 24 e 25 novembre, nei locali romani della Casa dello scrittore, sono state dedicate a Elio Pagliarani (a dieci anni dalla scomparsa) due giornate fitte di testimonianze, letture e interventi critici. Riporto qui il mio contributo.

PERCHÉ PAGLIARANI
Un avvicinamento in nove passi

PRIMO PASSO. Ho prediletto Pagliarani fin dall’inizio, ai tempi della mia tesi di laurea sulla “poesia sperimentale”. Ero già allora fortemente brechtizzato e tra i Novissimi Pagliarani era evidentemente quello che mostrava con più immediatezza una istanza politica. Ho dovuto leggere attentamente Adorno per capire come la “separatezza” degli altri fosse un’altra modalità di contestazione. Nello stesso tempo, però, non mi è mai sembrato giusto separare Pagliarani dall’area sperimentale del Gruppo 63: non mi pareva fuori, semmai all’ala sinistra del movimento. Continua a leggere Dedicato a Pagliarani

Finalmente tutto Spatola

Atteso da gran tempo, esce dall’editore [dia-foria, in una bella e originale veste quadrata, la raccolta di tutte le poesie di Adrano Spatola. Aperto da una densa introduzione di Giovanni Fontana, che procede a forza di “oppure” in modo da non restringere il ritratto dell’autore in uno solo dei suoi molteplici profili, il libro, a partire dal proto-Spatola de Le pietre e gli dei, comprende le altre pubblicazioni di poesia lineare, da L’ebreo negro a Majakovskiiiiiiij, a Diversi accorgimenti, La piegatura del foglio fino al postumo La definizione del prezzo, oltre a vari testi rari e alla produzione visiva di Poesia da montare e soprattutto degli Zeroglifici. Chiudono il volume una sezione fotografica e una preziosa appendice bibliografica. Inoltre, annesso al libro, c’è il disco audio con le principali performaces di poesia sonora.

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Le “discrasie” di Giovanni Fontana

Giovanni Fontana, portacolori della poesia verbovisiva, straordinario performer e vocalista ma anche autore di una vasta produzione visuale, nell’ultimo periodo ha elaborato ‒ come poeta “lineare” ‒ un suo particolare stile, anzi, per meglio dire, un suo particolare ritmo. Lo attesta e lo precisa questa recente raccolta, Discrasie, pubblicata nella collana di Entroterra per Novecentolibri, accompagnata da uno scritto critico di Marcello Carlino.
Di che ritmo si tratta? Che il testo sia o no scandito da barre che sostituiscono l’a capo del verso tradizionale, è comunque costituito da un flusso verbale sostenuto da ripetizioni: spezzoni di metrica, rime, assonanze, riprese e quant’altro contribuisca a creare un ambiente cadenzato che diventa una vera e propria sfida al rap. Continua a leggere Le “discrasie” di Giovanni Fontana