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Primo Maggio con Volponi

Per festeggiare il Primo Maggio ho pensato di recuperare una poesia di Paolo Volponi, quella che s’intitola La deviazione operaia. Ne ho fatto una versione a voce con un piccolo video che si può trovare nella sezione Katakino; in questa pagina, invece, offro il testo di sola lettura. Il testo è compreso nella raccolta Con testo a fronte (1986), che è quella più esasperatamente espressionista di questo autore; ed è quasi miracoloso come riesca a tenervi insieme il linguaggio tecnico della “gestione del personale” con i procedimenti della sua poesia matura, ad esempio la rima insistita. Si potrà riflettere, ovviamente, sui cambiamenti intervenuti nel mondo del lavoro rispetto alla fabbrica volponiana, però dubito molto che sia migliorata la sicurezza e la difesa della salute fisica, e che sia diminuita la logica del profitto privato a tutti i costi…  
Ecco il testo:

La deviazione operaia

d è deviazione, in corsivo;
K, correzione del tempo minimo,
I è maiuscolo e straniero, divo
e regale nel giuoco, quindi punitivo
credibile, già visto e sentito.

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Un appello per la cultura di Tonino Tosto

Nella attuale emergenza epidemica sono state fermate molte attività culturali. Se ne comprendono le motivazioni , tuttavia occorre pensare che per molte di esse la serrata potrebbe essere letale. Ciò sarebbe grave perché, per una efficace ripresa del Paese, le forze della cultura – e soprattutto le iniziative piccole e diffuse sul territorio – saranno indispensabili. In proposito, ricevo questo appello di Tonino Tosto, Direttore del Teatro di Porta Portese, che sottoscrivo e faccio girare volentieri. 

SALVIAMO – OGGI – GLI SPAZI CULTURALI!

Il Decreto “Cura Italia” prevede, per chi ha dovuto chiudere l’attività commerciale a causa del coronavirus, un bonus per gli affitti con un credito di imposta del 60% sulle locazioni pagate nel mese di marzo. Si tratta, quindi, non di una sospensione dei pagamenti dell’affitto ma di un credito di imposta (una sorta di rimborso) pari al 60% di quanto versato. Continua a leggere Un appello per la cultura di Tonino Tosto

Arbasino: imitazione, ironia, satira

Ho sempre ammirato, nelle scritture di Alberto Arbasino, questi tre aspetti: l’imitazione, l’ironia e la satira.
Innanzitutto l’imitazione, la capacità mimetica di riprodurre i linguaggi e gli stili. Quello che lui stesso chiamava il pastiche, per il quale aveva eletto a maestro Gadda; anzi, più che maestro, a “zio”, con la formula “i nipotini dell’ingegnere”. Questa capacità si mostra non soltanto sul lato narrativo della sua opera, ma anche su quello critico: dai suoi saggi ai più brevi articoli era tutto uno scoppiettare di citazioni e di rimandi, sostenuto da una cultura ingente e curiosa, aperta all’estero – uno dei suoi interventi “storici” più efficaci rimane quella Gita a Chiasso dove indicava potersi recuperare, varcando un confine comodamente raggiungibile, l’aggiornamento necessario ad uscire dal provincialismo e ad essere al passo con la più avanzata cultura europea. Continua a leggere Arbasino: imitazione, ironia, satira