Archivi tag: Neoavanguardia

Tutto Giuliani

È uscito il volume con tutte le poesie di Alfredo Giuliani. S’intitola semplicemente Poesie. È stato curato dagli esperti Luigi Ballerini, Federico Milone e Ugo Perolino. L’editore è Marsilio. Comprende, naturalmente tutte le edite, partendo dalla precedente edizione feltrinelliana Versi e nonversi e proseguendo con le raccolte della seconda fase, Ebbrezza di placamenti e Poetrix Bazaar. Poi sono state reintegrate le poesie della primissima raccolta, Il cuore zoppo, non più ristampate, come pure le varie poesie sparse e disperse (ad esempio quelle date ai libretti di artista di Cosimo Budetta e anche quelle inserire nell’“Almanacco Odradek”, curato a suo tempo da me con Lunetta e Sproccati). Non basta: sono aggiunti testi inediti tratti dalle carte del Centro Manoscritti di Pavia e vi si trova, tra le altre cose, quel testo a più mani che si situa all’origine dei Novissimi,  scritto con Balestrini e Porta come reazione a una retrospettiva di Schwitters. In mezzo al volume, spiccano le riproduzioni vivacissime delle poesie visive, stampate su carta patinata. Insomma, un’opera che più omnia non si può. Continua a leggere Tutto Giuliani

La neoavanguardia vista attraverso l’ecfrasi

Dall’antico, oraziano, ut pictura poësis fino ai giorni nostri, il matrimonio tra arte e letteratura è stato – come dire – a “letti separati”… Grande attrazione, sì, ma poi prevalenti gli imperativi di settore e le categorie del mercato: e proprio il mercato le divide, ché nell’arte significa quotazioni a monte, mentre nella letteratura vale la diffusione a valle. Insomma, sono entrambe modi di rappresentazione: ma la letteratura con la mediazione del linguaggio, la pittura direttamente mimetica. Eppure, gli intrecci ci sono: la letteratura ha le sue figure (retoriche); mentre, dall’altra parte, spesso si sente dire che bisogna “leggere un quadro”. E poi c’è l’ecfrasi: che è per tradizione la descrizione verbale di un’opera d’arte visiva, una sfida a fare lo stesso con altri mezzi che si può allora considerare una pratica di confine.
Proprio l’ecfrasi è stata utilizzata e rimessa a nuovo da Chiara Portesine per riflettere sull’esperienza delle nuove avanguardie del secondo Novecento nel suo libro La continuazione degli occhi. Ecfrasi e forma-Galeria nelle poesie della Neoavanguardia (1956-1979), pubblicato nelle Edizioni della Normale di Pisa. Sembrerà strano, ma su questo tema classico l’avanguardia si rivela un’ottima cartina di tornasole, perché la sua istanza di cambiamento (diciamo pure: la sua “rivoluzione copernicana”) ha sempre sentito l’esigenza di non arrestarsi dentro le caselle prestabilite, ma di promuovere l’intera trasformazione del pianeta-estetica, puntando, in maniera più esplicita o meno, al rinnovamento della società. E allora l’alleanza tra scrittori e pittori porta con sé una nuova stagione dell’ecfrasi. Continua a leggere La neoavanguardia vista attraverso l’ecfrasi

La neoavanguardia secondo Angelo Guglielmi

Nel trascorso anno 2023 mi ha stupito che l’anniversario del Gruppo 63 sia passato senza le polemiche che di solito l’accompagnavano. Luoghi comuni: si dice che non abbia fornito grandi opere; che fosse un modo per far carriera da parte di scrittori scarsi; che sia ormai lontano le mille miglia; che abbia contribuito a rovinare la letteratura fino ai bassi livelli di oggi… Non credo che queste opinioni negative abbiano smesso di circolare, ma può darsi che, effettivamente, a distanza di sessant’anni, ci si sia convinti che la neoavanguardia sia ormai passata in giudicato e convenientemente sepolta riposi in pace, inquadrata nella sua casella di storia come un incidente di percorso.
Ancora viva, invece, essa appare nelle parole di uno dei fondatori, Angelo Guglielmi, che la rievoca con allegria e brio nel libretto di Aragno, L’avanguardia in Bermuda, curato dal giornalista Carmelo Caruso e uscito poco dopo la scomparsa dell’autore. Un Guglielmi in ottima forma intellettuale, che gode ancora dello sconcerto provocato all’epoca nella compagine ufficiale della nostra letteratura e conserva ottima memoria dispensando particolari inediti, soprattutto sul convegno palermitano iniziale. Continua a leggere La neoavanguardia secondo Angelo Guglielmi

Cinquant’anni dopo: “Quaderni di critica”

Il 7 marzo 1973 usciva il primo volume del gruppo “Quaderni di critica”. All’epoca, il gruppo era formato da Filippo Bettini, Stefano Giovanardi, Massimiliano Mancini, Aldo Mastropasqua, Giorgio Patrizi, Mauro Ponzi e l’aggiunta del sottoscritto. Marcello Carlino sarebbe entrato nella redazione poco dopo. Per festeggiare l’anniversario ripubblico qui l’editoriale del primo numero.

EDITORIALE

Esprimiamo subito due (ovvi) postulati: primo, l’intenzione di dar vita ad una rivista è sempre (né potrebbe essere altrimenti) una intenzione politica; secondo, è necessario, perché quest’intenzione si realizzi compiutamente, che la scelta dei campi d’intervento e degli strumenti sia il più possibile rigorosa e il meno possibile «contaminata», pena l’insignificanza o (che è peggio: cioè reazionario) la tautologia. Operare nello specifico significa per noi essenzialmente reperire e dosare gli strumenti attinenti alla crescita del processo rivoluzionario: ma che proprio per questo devono rispondere a criteri di massima efficienza e capacità euristica, applicandosi ad universi riconoscibili e totalmente omogenei (riconoscibili, ogni volta che si renda necessaria una verifica, come quelli che con meno mediazioni agli strumenti stessi hanno dato origine). Continua a leggere Cinquant’anni dopo: “Quaderni di critica”

Riconoscere Giuliani

Alfredo Giuliani è acquisito alla storia letteraria soprattutto per la sua introduzione alla antologia dei Novissimi, che costituisce una pietra miliare (e forse ancora una “pietra d’inciampo”) nella evoluzione della poesia italiana, posta com’è nel bel mezzo del Novecento. Introduzione, ma si dovrebbe dire al plurale “introduzioni”, perché la sua firma compare avanti a tutte le edizioni successive al 1961, comprese quelle della traduzione in lingua inglese. Segno che, di quel piccolo manipolo di cinque autori (gli altri, per chi fosse proprio ma proprio digiuno, erano Balestrini, Pagliarani, Porta e Sanguineti), era lui il baricentro delle diverse posizioni, un primus inter pares, ed anche – a mio parere – il critico più adatto a individuare una sorta di sensibilità comune. Come singolo autore, tuttavia, Giuliani non è molto trattato e forse la sua produzione è stata in qualche modo oscurata proprio da questa funzione di “portabandiera” che ha poi espletato anche in altre occasioni, ad esempio nell’incontro palermitano che apriva la stagione del Gruppo 63, era lui che – dopo il breve saluto di Luciano Anceschi – riceveva il compito di avviare il dibattito, definendone l’“orizzonte problematico”. Continua a leggere Riconoscere Giuliani

Il teatro della neoavanguardia

Notizie dall’America: è uscito per l’editore University of Toronto Press il libro di Gianluca Rizzo Poetry on stage. The theatre of the Italian neo-avant-garde. Il teatro della neoavanguardia italiana: che un libro su un nostro movimento artistico esca dall’altra parte dell’Oceano la dice lunga sulla miopia della critica indigena, che lo trascura dedicandogli, al massimo, qualche frecciatina sulla sua “desuetudine”. Rizzo invece ha esplorato l’azione del Gruppo 63 con ampio spazio e addirittura a partire da un aspetto apparentemente secondario e tuttavia rilevante come gli esperimenti di tipo teatrale, accompagnando l’indagine storica con la convinzione che i problemi cui rispondeva la neoavanguardia non sono poi molto diversi dall’oggi.
Il libro è organizzato in una serie di capitoli che riguardano: prima di tutto gli spettacoli degli autori del Gruppo 63 organizzati a margine delle iniziative collettive (uno spettacolo accompagnò proprio, nel 1963, il convegno fondativo di Palermo); poi il confronto con l’avanguardia teatrale dell’epoca (da Carmelo Bene a Ricci, a Quartucci, a Scabia: di uno spettacolo di quest’ultimo è l’immagine in testa a questo articolo); inoltre il libro procede a vari sondaggi sul teatro di Pagliarani (da un incontro con lui ha preso slancio la ricerca), di Porta, Giuliani, Celli; altri (interessanti approfondimenti riguardano i rifacimenti dell’Ubu roi e del Faust); e infine il libro si chiude con le interviste originali a Valentina Valentini, Pippo Di Marca, Nanni Balestrini e Giuliano Scabia.

Continua a leggere Il teatro della neoavanguardia