Dichiarazione di v(u)oto

Allora, ci dica, per chi voterà?

Veramente… il voto è segreto. E poi sono molto perplesso.

Non le piace nessuno? Suvvia, c’è sempre il meno peggio.

Il fatto è che non trovo da nessuna parte il mio programma.

E quale sarebbe?

Punto primo e ultimo: Il lavoro obbligatorio.

Eh?

Ha sentito bene, lavoro obbligatorio, piena occupazione. E’ una vecchia idea di un certo Bellamy.

Ma…

Non siamo forse una Repubblica “fondata sul lavoro”?

Fondata, sì, ma poi… non va preso alla lettera…

Il lavoro come bene comune! Ecco, allora , l’esercito di riserva – se è un esercito – deve essere chiamato in servizio  senza residui.

Ma se manca l’offerta, come si fa?

Come, manca il lavoro? Non mi pare: ci sono tantissime cose necessarie che si dovrebbero fare: pensi solo all’ambiente che ha guasti di ogni sorta; la messa in sicurezza dell’edilizia scolastica; i relativi insegnanti; la nettezza urbana… La sicurezza notturna; le strade con le buche; i trasporti…
E pensi ai vantaggi: se tutti fossero impegnati a lavorare la criminalità potrebbe agire soltanto nel tempo libero, sarebbe ridotta a un hobby…

Sì, ma ha fatto un calcolo di quanto costerebbe? Chi pagherebbe gli stipendi?

Noi.

La spesa pubblica! Ma se già siamo indebitati fino al collo!

Si potrebbe attingere dalla lotta all’evasione, eliminando il contante.

Ma non basterebbe!

E con una riforma fiscale equamente progressiva?…

Aaaargh…

Che succede? Si sente male l’intervistatore?

Tasse! Quella parola non va mai pronunciata a pochi giorni dalle urne! Significa zero voti!

Appunto. Appunto per questo non trovo da nessuna parte il mio programma.

Guardi bene. Ci sarà pur qualcosa che gli si avvicina.

Lavoro minimo garantito?

No; magari, almeno a parole, la “lotta al precariato”?

Meglio di niente?

Il male minore, sì.

Va ben, pazienza. Allora cercherò ‘sto meno peggio…

Auguri.

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