I seminari della LUNA continuano ad esplorare i territori del “romanzo anomalo”. Questa volta è toccato a Carlo Emilio Gadda e al suo testo Quer pasticciaccio brutto de via Merulana normalmente nominato, per farla breve, Il pasticciaccio. L’operazione narrativa gaddiana, a prima vista, appare abbastanza normale, possiede un’ambientazione storica ed è costruita come un romanzo giallo con relativo detective. Tuttavia, basta aprire una pagina a caso per rendersi conto di quanto sia anomalo il linguaggio, che parte per la tangente con una mescolanza di lingua e dialetti, una sovrapproduzione lessicale, e acrobatiche costruzioni sintattiche e sonore.
Il seminario è disponibile in registrazione per chi volesse seguire la presentazione e il dibattito:
In particolare, la discussione ha toccato vari livelli di un testo ricchissimo di suggestioni. In particolare si è discusso del finale aperto, che contravviene alla regola del giallo, degli scivolamenti digressivi, nonché di altri problemi generali come il rapporto di Gadda con il fascismo. Sono stati messi in luce, inoltre gli apici di scrittura scatenata che costellano il libro (e soprattutto al centro, il brano del sogno del topo-topazio).
È stato interessante anche il confronto dello straordinario spessore della prosa gaddiana con l’impoverimento della lingua nel romanzo italiano attuale, che ha portato a considerazioni sul “che fare” oggi della “anomalia”.
01/04/2021