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Fontana si fa in 4

A conferma di una “piena” attività, vitalissima e aperta su tutti i fronti, Giovanni Fontana ha pubblicato nel periodo recente, tra fine 2021 e il corrente anno, ben quattro libri, di diverso tenore e provenienza, ma tutti di forte spessore rappresentativo.
I titoli: Hic (Bertoni, novembre 2021) nella collana di Giorgio Moio con introduzione dello stesso, dedicato alle tavole visive; je sens [donc je son (Cipm & Dernier Télégramme, dicembre 2021) con prefazione di Barbara Meazzi, testo bilingue francese/italiano di sento [dunque suono, da una performance alla Mostra di Marsiglia; l’antologia Giovanni Fontana un classico dell’avanguardia (Agenzia X, marzo 2022), a cura di Patrizio Peterlini e Lello Voce, che aprono il libro con un interessante dialogo teorico, lasciando poi spazio ad un’ampia raccolta della critica sull’autore, edita e inedita; e infine Inventario (Milella, aprile 2022), con le introduzioni del curatore di collana Salvatore Luperto e di Carlo Alberto Augieri, cavalcata a suo modo autobiografica attraverso le fasi della formazione, maturità e sviluppo del poliartista.
La quantità di produzione corrisponde indubbiamente alla alta qualità di un autore che si muove tra poesia sonora e visiva, testo lineare, performance e quant’altro. Davvero un problema per il recensore, che dovrà a sua volta, “farsi in quattro”… Continua a leggere Fontana si fa in 4

Micromance di Antonio Amendola si può leggere su Critica integrale

“Critica integrale”, nel suo piccolo provvede ad editare. Ospita oggi in formato PDF nella sezione Gli scaricabili, il testo Micromance di Antonio Amendola. Amendola è autore che i “seguitori” di questo sito conoscono, avendo collaborato più volte con interventi sulla sonorità e sulla voce. È un autore davvero poliedrico, esperto di musica elettronica, di poesia sonora, di performance e attivo anche nella scrittura, vedi le pubblicazioni: Vocalisia, Il trenorale, Materiali e forme di scritture sonanti, L’uomo senza macchina da presa, Labiale.
Si tratta, anche nel caso di Micormance, di un lavoro originale che, oltre a sottolineare i valori della composizione grafica come equivalente della pronuncia e della sillabazione, produce interessanti intersezioni semiotiche tra linearità e figurazione, parola e immagine, suono e silenzio, in un progetto di unione delle arti attraversato da forte tensione. Continua a leggere Micromance di Antonio Amendola si può leggere su Critica integrale

Sulla “poesia epigenetica” di Giovanni Fontana

L’editore Danilo Montanari pubblica il catalogo della mostra dedicata all’attività multiforme di Giovanni Fontana, poeta lineare, sonoro e visuale, nonché performer, insomma poliartista di indiscusso valore. La mostra è stata promossa dalla Fondazione Bonotto e dal CIPM e Alphabetville di Marsiglia; il libro che ne deriva, curato da Patrizio Peterlini, ospita una serie di interventi critici su Fontana raccolti attorno a un titolo contenente la formula prediletta dall’autore, Epigenetic Poetry. “Epigenetico” è un attributo che proviene dalla biologia e indica le mutazioni cellulari che non alterano la struttura. Poesia epigenetica sarà dunque quella che utilizza il testo-base in modo fluido, sottoponendolo di volta in volta a interventi singolari, al modo di una partitura, di un pre-testo che deve essere investito e proprio “innervato” da tutta la corporeità del poeta, concentrata in particolare nell’uso della voce:

Riflettendo, allora, sul potere di significazione del corpo nella sfera linguistica non si può non considerare, in poesia, il valore della vocalità, che ha il potere di innescare istantaneamente nel momento performativo le vampe melopeiche, logopeiche e fanopeiche, ma secondo livelli variabilmente sovrapposti e talora fortemente distanti. È infatti la voce, come corpo dinamico, che in forma, con-forma, configura la poesia nello spazio-tempo.

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Barilli oltre il Laocoonte

Renato Barilli, fenomenologo degli stili e critico a tutto campo, dalle arti figurative alla letteratura, dall’avanguardia al postmoderno, in un agile libretto percorre l’evoluzione artistica moderna basandosi sul rapporto tra stasi e movimento. E riparte piuttosto da lontano, dalle pagine del Laocoonte di Lessing, dove si stabilisce la differenza tra scultura e poesia, cioè tra l’opera che si dà tutta in un momento e quella che si dispiega nel tempo. Solo che, una volta posta la distinzione, la tentazione degli artisti sarà quella di avvicinarsi al confine e, alla prima occasione, di attraversarlo. Ecco allora il percorso che si apre “oltre il Laocoonte” o Per un nuovo Laocoonte, come recita il sottotitolo del libro Una mappa delle arti nell’epoca digitale, edito recentemente da Marietti, dove a essere esaminato è soprattutto il percorso delle avanguardie e dello sperimentalismo novecentesco.

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