Si è svolto ieri (4 giugno 2020) il seminario incontro con Luigi Ballerini in collegamento da New York. Malgrado tutte le difficoltà in questo momento negli USA, Ballerini è stato disponibilissimo a parlare con il gruppo della LUNA di molte questioni riguardanti la sua esperienza intellettuale e la sua poesia. Qui la registrazione audio dell’intero incontro “a largo raggio”:
Nel corso del dibattito sono emersi alcuni tratti molto interessanti. Innanzitutto Ballerini ha espresso una grande fiducia nel linguaggio poetico, non solo quello moderno e delle avanguardia, ma a partire dagli inizi della nostra tradizione (un nome a lui particolarmente caro è quello di Cavalcanti); a patto che s’intenda con poesia non già un linguaggio codificato e teso a trasmettere un messaggio subito pronto, ma un “esperimento” di ricerca e, per la precisione, di ricerca della sorpresa.
In questo senso, è risultato molto esplicito il titolo dell’ultima raccolta di Ballerini, vale a dire Divieto di sosta. Divieto di sosta è un buon esempio di come la poesia di Ballerini utilizzi la frase fatta per spostarne la significazione: “divieto di sosta” è una norma che fa parte delle conoscenze (e dei timori) di ogni automobilista, mentre qui viene inteso per l’appunto come imperativo a non “sostare” su alcun traguardo raggiunto. Questa manipolazione giocosa (“lo sfasamento della citazione” come ha spiegato l’autore) non è affatto fine a se stessa, ma si può ricondurre a un’etica e addirittura a una politica: non accettare i significati precostituiti, ma lavorare (anche con fatica) alla “produzione del significato”, utilizzando in poesia anche tutte le risorse formali perché il linguaggio si estrinsechi in direzioni impreviste. Un elogio del caso, del clinamen, che in alcuni punti del dibattito Ballerini ha chiarito nei termini di una utopia libertaria, che, come tale, non sopporta definizioni, ma solo un “tendere verso”. Durante l’incontro, l’autore ci ha anche rivelato il suo prossimo progetto: un oratorio a più voci, con vari personaggi che discuteranno sul tema del lavoro; ovviamente in linguaggio balleriniano, cioè con libera creatività.
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