….Io, tu…. Quando l’immensità si coagula, quando la verità si aggrinza in una palandrana…. da deputato al Congresso,…. io, tu…. in una tirchia e rattrappita persona, quando la giusta ira si appesantisce in una pancia,…. nella mia per esempio…. che ha per suo fine e destino unico, nell’uni¬verso, di insaccare tonnellate di bismuto, a cinque pesos il decagrammo….. giù, giù, nel duodeno…. bismuto a palate…. attendendo…. un giorno dopo l’altro, fino alla fine degli anni…. Quando l’essere si parzializza, in un sacco, in una lercia trippa, i di cui confini sono più miserabili e più fessi di questo fesso muro pagatasse…. che lei me lo scavalca in un salto…. quando succede questo bel fatto…. allora…. è allora che l’io si determina, con la sua brava mònade in coppa, come il càppero sull’acciuga arrotolata sulla fetta di limone sulla costoletta alla viennese….
Allora, allora! È allora, proprio, in quel preciso momento, che spunta fuori quello sparagone d’un io…. pimpante…. eretto…. impennacchtato di attributi di ogni maniera…. paonazzo, e pennuto, e teso, e turgido…. come un tacchino…. in una ruota di diplomi ingegnereschi, di titoli cavallereschi…. saturo di glorie di famiglia…. onusto di chincaglieria e di gusci di arselle come un re negro…. oppure (…) oppure saturnino e alpigiano, con gli occhi incavernati nella diffidenza, con lo sfinctere strozzato dall’avarizia, e rosso dentro l’ombra delle sue lèndini…. d’un rosso cupo…. da celta inselvato tra le montagne…. che teme il pallore di Roma e si atterrisce dei suoi dàttili…. militem, ordinem, cardinem, consulem…. l’io d’ombra, l’animalesco io delle selve…. e bel rosso, bello sudato…. l’io, coi piedi sudati…. con le ascelle ancora più sudate dei piedi…. con l’aria bonna nel c…. tra le cipolle e le pere di spalliera…. vindice del suo diritto…. come quel ladrone là…. che è tutta mattina che ha da levar il seme alle cipolle!.
(La cognizione del dolore)
20/10/2021