Un’altra occasione tipica della vacanza è andare al ristorante. Ma, attenzione: se ne può uscire sazi sì ma spolpati. E’ quanto è capitato al nostro Joyce giocoso con l’anatra in un fin troppo esclusivo locale parigino.
L’ANATRA PRESSATA
Cantus Plenus
Adesso Wallace ha sentito dire che Frédéric per mangiare è il posto più carino
sicché ci ha portato i Joyce a prendere un’anatra infiammabile col vino.
Gli stecchini costano una sterlina ciascuno, una ghinea ogni gran di sale
quando Wallace ha visto il conto lo stomaco gli ha fatto un gran male.
Chorus Coenatorum
Frédéric, Frédéric, Frédéric, O! in fede mia sei nefasto!
Il giro del mondo è men caro che alla Tour d’Argent un sol pasto.
Piuttosto mangerei un hot dog per strada o un pranzo per mezza piotta
che sudar tutt’acchitto nel tuo pressapolli e uscirne come un’anatra cotta.
Richard Wallace, uomo d’affari americano, e la moglie Lilian entrarono in confidenza con Joyce a Parigi. Pare che fu ascoltando la signora che Joyce ebbe l’idea di far finire Ulysses con un “yes”. Invece l’aneddoto dietro questa poesia, datata giugno 1923, è evidentemente un invito a cena da parte di Wallace nel rinomato ristorante “La Tour d’Argent”, il ristorante più antico di Parigi e ancora frequentabile nel Quartiere Latino, sempre di fascia alta. All’epoca il proprietario era Frédéric Delair, l’inventore della famosa ricetta del “Canard à la presse” (l’anatra pressata, qui anglicizzata in Frédéric’s Duck). La ricetta prevede anche il flambé, il che spiega perché Joyce parli di un’anatra “combustible”.
Il testo va cantato sull’aria di Dougherty’s Duck.