Carmine Lubrano, a suo tempo tra i maggiori e più attivi rappresentanti della “Terza Ondata”, continuato a produrre poesia con grande assiduità, mantenendo nei suoi versi una accesa carica antagonista. Dopo la Letania salentina arrivano ora queste Nuove Letanie salentine e un Poema Manifesto, sempre per le edizioni Terra del Fuoco e Lab-Oratorio Poietico. Il libro, come il precedente, è di grande formato ed è corredato al suo interno da un apparato grafico di stampo surrealista e verbovisivo. Specifichiamo subito che la “letania” del titolo non ha nulla a che vedere con il responsorio religioso meccanicamente ripetitivo né con la melensaggine della “supplica”; è piuttosto (vicino all’uso di Emilio Villa) una sorta di “cantata lunga”, un simil-poemetto discontinuo e frammentario. Continua a leggere La “letania” di Lubrano
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Una nuova collana inizia con Lubrano
Le edizioni Vita Nuova inaugurano una collana di monografie letterarie diretta da Paolo Allegrezza, critico che si è distinto in varie occasioni intervenendo sui temi dell’avanguardia. Non a caso la collana viene dedicata agli scrittori “extraVaganti”, dove il termine – si legge in una pagina iniziale illustrativa – «è inteso come rifiuto dei linguaggi codificati e dei messaggi inclini alla mera evasione». In particolare, la collana ospiterà autori che hanno praticato diverse strade, agendo sia nel campo della poesia che in quello dell’arte figurativa (intrecci, interferenze e simili). La struttura dei volumi prevede due parti distinte: una ampia introduzione critica sull’autore e una parte antologica, fatta sia di testi che di immagini. Una collana coraggiosa, quindi, che presenterà libri agili, guide di alto livello per introdurre autori che il circuito della comunicazione tende a passare sotto silenzio o a trattare senza risalto.
Per la prima uscita, giustamente Allegrezza si è assunto la responsabilità di fornire il prototipo da seguire. E l’autore che ha scelto per tale esordio è stato Carmine Lubrano, poeta a tutto campo tuttora in grande attività (come testimoniano le numerose menzioni che ha ricevuto presso la mia “Critica integrale”). Quale miglior viatico per questa collana di un “poliartista plurilinguista” alieno dalle «derive liriche o intimiste»? Continua a leggere Una nuova collana inizia con Lubrano
Lubrano, il poeta in dimissione
Una quarantina di anni fa, Edoardo Sanguineti, in un convegno sulla critica di quelli di una volta, propose la dimissione del critico, versione rovesciata della “missione del dotto” di Fichte. Oggi, Carmine Lubrano, che con Sanguineti ha collaborato in manifestazioni e libri, dichiara una analoga dimissione, questa volta dalla poesia: «Basta! Vado via dalla poesia!» esplode proprio in apertura del suo libro di versi, or ora in uscita per l’editore Fabio D’Ambrosio.
E non gli si può dare torto. Tale è l’andazzo al ribasso dei verseggiatori attuali che occorre stare bene attenti a non essere equivocati e scambiati con quelli, che sotto l’ombrello generico del termine poesia – “aura fritta”, ho scritto su questo blog – proliferano e infestano, ormai diffondendo un errato senso comune e cancellando accuratamente le tracce dei radicalismi novecenteschi. Provate a guardarvi la premiazione dello Strega-Poesia e poi mi direte. Tra spettacolarità d’accatto, melensaggini ufficiali e ammiccamenti vari, circolano le solite presunzioni emotive, vaghe nostalgie, stanchi patetismi in toni ispirati privi di sostanza. Cosa resta da fare allora ai poeti se non smarcarsi e dire chiaro e tondo che con quella roba lì non si ha nulla a che fare? Continua a leggere Lubrano, il poeta in dimissione
Ti lassa senza ciatu
Ricevo a firma di Giulia Savino questo intervento sulla poesia di Carmine Lubrano che pubblico volentieri.
TI LASSA SENZA CIATU
ti lassa senza ciatu come quando, quasi per caso, ti ritrovi, in una
sera d’estate, a baciare qualcuno/qualcosa che ti riporta il sapore
di un frutto antico, saporoso sì ma “ammalato” di nostalghie.
Si bagna, si tuffa in anfratti, in grotte e tra vicoli e piazze, tra suoni
e schiamazzi e nel riflesso della luna sull’acqua e ti lassa senza
ciatu la poesia di Lubrano, tra lo schiattare delle cicale, il suono di
un sax lontano e solitario e “nu ciuccio ca vola” al tramonto nella
tramontana. Continua a leggere Ti lassa senza ciatu
Dal Lab-Oratorio di Carmine Lubrano
Oltre a un grande quaderno sulla Avanguardia permanente. Il sabotaggio barocco, che ospita interventi di Paolo Allegrezza, Francesco Aprile, Gaetano delli Santi, Giovanni Fontana, Sandro Sproccati, il sottoscritto e naturalmente l’autore-editore Carmine Lubrano, il Lab-Oratorio di “Terra del Fuoco” ha pubblicato altri due libri di rilievo: il saggio di Francesco Aprile, “Terza ondata”. Ieri e oggi: contesti e pratiche, e soprattutto un nuovo libro di poesie di Lubrano stesso, Yakamoz, smisturata maraviglia.
Quello di Lubrano è davvero un “poema interminabile” (come si legge a un certo punto, «questo libro che non sa ultimarsi mai»). Complice l’impaginazione, non si è mai del tutto sicuri se ci si trovi in un nuovo componimento o in una ulteriore sezione o continuazione. In ogni caso, sia come sia, il testo è sostenuto e continuamente ravvivato da una spinta inesausta, per così dire, erotico-verbale e dal ritmo di una affabulazione trascinante. Gli assicurano continuità concatenazioni associative di significato e di suono: le rime e le paronomasie liberamente dislocate (tipo: «un garbuglio congelato in pieno luglio / scompiglio a più non posso fesso nel fosso»). Continua a leggere Dal Lab-Oratorio di Carmine Lubrano
Avanguardia permanente e sabotaggio barocco
Dal Lab-Oratorio Poietico di Carmine Lubrano è uscito, con data gennaio 2023, un nuovo quaderno sulla Avanguardia permanente intitolato Il sabotaggio barocco. In proposito, ricevo e pubblico volentieri questo intervento di Giulia Savino.
Amor Osa il trobar clus con la maraviglia della parola più bella
Amor Osa il sabotaggio barocco e da Leporeo ai Neapolitani
in vulva burrea ( Villa per Burri ) in verbarebus e la Sibilla
dall’antro : “ Jatevenne ! … “ disse
E se qualche anno fa Muzzioli scriveva : “ Lubrano si fa in tre
per l’Avanguardia “, per il nuovo anno , ecco che Lubrano si fa
in quattro e sempre per l’Avanguardia e con i botti ed i fuochi
pirotecnici , le lave incandescenti delle sue pubblicazioni :
e così il quarto volume del Lab-Oratorio
“L’Avanguardia Permanente”, dal titolo :“ il sabotaggio barocco”
scritta stampata in giallo paglierino, che campeggia in alto di
una copertina sontuosa e sensuale, calda ed accogliente e bella ,
bella assai ( bella come la rivista – TERRA del FUOCO – che
Marzio Pieri ci diceva : la più bella ).
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