Ricevo da Antonio Amendola due articoli che pubblico qui insieme in quanto trattano lo stesso argomento, l’improvvisazione e ne sono le due facce, la teoria e la pratica .
VOCE E IMPROVVISAZIONE
Da sempre la voce è legata alla comunicazione, allo svelamento dei segnali dall’inizio dei tempi, per indicare pericolo o stupore oppure presenza nel territorio poi da segnale si è evoluta nel tempo come suono al servizio del linguaggio della musica, alternando nei secoli monodia e polifonia. Ma si sa, che la voce è sempre presente, durante la nostra giornata noi non abbiamo uno spartito scritto di ciò che diciamo e neanche un libro pronto, quindi si evince che ci saranno delle interferenze legate ad esprimersi secondo un tono solenne o spiritoso in relazione ai nostri incontri, oppure passare dalla lingua italiana ad altre lingue oppure utilizzando dialetti, dialettismi, idioletti, gerghi ed altro la lingua si muove nello spazio e la voce la segue, con o senza parole, sprigiona le sue possibilità la sua grana, poi però c’è la vera improvvisazione in musica che segue varie istanze, tecniche, strategie, intervalli scalari, arpeggi, ritmi consonantici, beat human box, scat, recitarcantando in un caleidoscopico variegato di forme, ma ovviamente questo riguarda anche i nostri aspetti gestuali, noi improvvisiamo di continuo e questo avviene soprattutto per la voce con o senza le parole, con o senza musica. Continua a leggere Due articoli di Antonio Amendola sull’improvvisazione