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Gran magnate 3

CARLO EMILIO GADDA

Quer pasticciaccio brutto de via Merulana

Rotoli di trippe lesse l’un sull’altro come tappeti arrotolati, gentili anatomie di capretti spellati, rosso bian¬che, il codonzolo appuntito, m a terminato nel ciuffetto, a significarne in modo veridico la nobiltà: «pe quattro lire v’oo do tutto,» diceva l’abbacchiaro presentandolo a mezz’aria, tutto cioè mezzo: e i bianchi cespi de la lattuga romana, o insalatine ricciolute tutte riccioli verdi, polli vivi coi loro occhi che smicciano da un lato solo e vedono, ognuno, un quarto del mondo, galline vive chiotte chiotte stipate nelle loro gabbie, o nere o belghe o padovane avorio-paglia, peperoni secchi gialloverdi, rossoverdi, che al mirarli solo ti pizzicavano la lingua, ti mettevano in salive la bocca: e poi noci, noci di Sorrento, nocciuole di Vignanello, e castagne a mucchi. Continua a leggere Gran magnate 3

Gran magnate 2

TEOFILO FOLENGO

Baldus

Cuncta super tavolam portant miro ordine paggi,
suscalchi magnos incedunt ante piattos,
apponuntque illos taciti, tacitosque regazzos
ire iubent, veluti bella est usanza fameiae
quae servit regi in coenis magnisque maestris.
Ergo nihil parlant, nisi sit parlare bisognus,
immo aliis rebus nemo strepitescit agendis,
ni dent suscalchi paggis quandoque bufettos,
dentque traversatis canibus gattisque pedadas.
Trenta taiatores non cessant rumpere carnes,
dismembrare ochas, vitulos, gialdosque capones,
465furcinulas ficcant in zalcizzonibus, atque
smenuzzant rotulas gladio taliante frequentes.
Saepe bonos tamen hi robbant taliando bocones,
atque caponorum pro se culamina servant.
Persuttos huc terra suos Labruzza recarat,
huc ve supressadas Napoli gentilis et offas
Millanus croceas et quae salcizza bibones
cogit franzosos crebras vacuare botecchias. Continua a leggere Gran magnate 2

Gran magnate 1

Come tutti gli anni, Critica integrale va in vacanza, ma non lascia a bocca asciutta, i suoi lettori proprio insaziabili, ma tiene loro compagnia con alcuni brani scelti. Questa volta, si tratta precisamente di “bocca” e di “insaziabilità”, quel lato alimentare che pure in ferie non guasta.

FRANÇOIS RABELAIS

Gargantua e Pantagruel

Ciò detto fu preparata la cena e in più del consueto furono arrostiti sedici buoi, tre manze, trentadue vitelli, sessantatre caprioli lattonzoli, novantacinque pecore, trecento porcellini di latte con salsa di mosto, duecento e venti pernici, settecento beccaccie, quattrocento capponi del Ludunese e della Cornovoglia, seimila pollastri e altrettanti piccioni, seicento gallinelle, mille e quattrocento leprotti, trecento e tre ottarde e millesettecento capponcelli. Non molta cacciagione si poté procurare così all’improvviso; non v’erano che undici cinghiali inviati dall’abate di Turpenay e diciotto fra daini, cervi e caprioli regalati dal signore di Granmont, più venti fagiani mandati dal signore di Essars e qualche dozzina di colombacci, d’uccelli acquatici, di arzavole, tarabusi, chiurli, pivieri, francolini, oche selvatiche, pizzacheretti, vannelli, palettoni, pavoncelle, aironetti, folaghe, tadorne, gazze, cicogne, oche granaiuole, fiammanti (cioè fenicotteri) terragnoli, dindi, gran quantità di gnocchetti e rinforzo di minestre.
Senza alcun dubbio i viveri abbondavano e furono cucinati a modino da Pestasalsa, Scuotipentola e Rubagresto, cuochi di Grangola. Giannotto, Michele e Gottochiaro, prepararono assai bene da bere.

06/08/2025

Riscoprire Silvano Martini

La casa editrice [dia•foria, proseguendo nel suo benemerito recupero di testi sperimentali dimenticati, ripubblica ora Sotto il leone di Silvano Martini, autore – da non confondere con il pur ottimo Stelio Maria – legato al gruppo della rivista “Anterem”. Il romanzo (ammesso che di romanzo si possa parlare) ha avuto una storia travagliata: scritto verso la fine degli anni Sessanta del Novecento, almeno stando alla data della nota dell’autore che rimanda al 1969, doveva venir pubblicato nel 1976, ma vide la luce postumo soltanto nel 1993. Martini rimase relativamente sconosciuto – però ho ritrovato tra i miei libri il suo Spartito per Clizia – e sempre più mentre andava a consolidarsi il romanzo postmoderno e di consumo. Sotto il leone dunque va compreso nella stagione dell’antiromanzo, di cui porta alcune premesse alle estreme conseguenze, come vedremo tra poco.
La nuova edizione di [dia•foria è corredata da una introduzione di Chiara Serani, che ne segue la storia e ne illustra le principali caratteristiche. Inoltre, in appendice, è riportata la dichiarazione dell’autore (come detto, del 1969) e lo scritto di Gilberto Finzi preparato per l’edizione del 1976 e aggiornato per quella del 1993. Continua a leggere Riscoprire Silvano Martini

Giovanni Fontana: le nuove iniziative

Per la rassegna Millenanni, la Casa Morra, Archivi d’Arte Contemporanea, ospita a Napoli tre giornate (6-7-8 maggio) dedicate a Giovanni Fontana comprendenti dibattiti, performances e filmati. Il titolo della rassegna, organizzata dalla Fondazione Morra in collaborazione con la Fondazione Bonotto, per la cura di Giuseppe Morra e Patrizio Peterlini, è Giovanni Fontana: prospettive epigenetiche.
Di Giovanni Fontana ho parlato in diverse occasioni qui su “Critica integrale”. Ma di recente ho anche pubblicato, per la collana “gli extravaganti” curata da Paolo Allegrezza per l’editore Vita Nostra, un libro interamente dedicato all’autore, costituito da una ampia introduzione complessiva che copre i vari campi di attività (scrittura in versi e in prosa, poesia visiva, poesia sonora e performativa) e da una antologia che esemplifica le diverse direzioni della ricerca di Fontana. Continua a leggere Giovanni Fontana: le nuove iniziative

L’Annuario Malacoda 2024

Sono stato particolarmente legato alla rivista “Malacoda”, organizzata e prodotta dalla direzione di Mario Quattrucci, negli anni Dieci del nuovo Millennio. Quattrucci assumeva in sé e nelle sue attività, la spinta politica e quella letteraria e così la sua rivista è vissuta su questa duplicità di impegno, in entrambi i campi con acume analitico e disposizione polemica.
Scomparso purtroppo il suo fondatore, “Malacoda” – questo diavolo fondamentalmente buono e tuttavia non privo di malizia critica – è riapparso con una nuova redazione riprendendo le pubblicazioni online. Tuttavia, a un certo punto, ha tenuto fede all’idea di “stare nella rete per uscirne fuori”. Ed ecco che, grazie alla collaborazione con l’editore Castelvecchi, il terzo numero della nuova rivista, dedicato al tema del Lavoro, si è trasformato in un libro, secondo il progetto di diventare una pubblicazione annuale: l’Annuario Malacoda. Dando vita – chi vivrà vedrà – a una serie di volumi, di volta in volta, su argomenti decisivi del nostro dibattito culturale, a formare una sorta di piccolo dizionario di questioni-base, secondo una ragione enciclopedica ramificata e plurale, per ripartire con l’alternativa. Continua a leggere L’Annuario Malacoda 2024