I seminari della LUNA sono ripresi seguendo il nuovo progetto, forse fin troppo ambizioso, di indagare i procedimenti della critica confrontando diversi studiosi all’opera sul medesimo autore, in questo caso scelto nella persona di Eugenio Montale, una sorta di baricentro letterario, capace quindi di attirare l’interesse da più parti, consentendoci di mettere in risalto criteri, valori e risultati.
La prima esperienza l’abbiamo fatta attorno al saggio di Gianfranco Contini, Introduzione a Ossi di seppia. A questo link si può recuperare la registrazione dell’incontro:
Perché cominciare da Contini? Intanto perché è uno dei primi critici a occuparsi di Montale e quindi ha un valore, per così dire, originario. Poi, è un critico stilistico e quindi ci porta subito nel cuore della questione linguistica dell’analisi testuale. Inoltre, negli anni Trenta si trova costretto ad affrontare il problema del magistero crociano e quindi era interessante vedere come se la fosse cavata con l’obbligo della distinzione tra poesia e non poesia. Infine, non ultimo, si tratta indubbiamente di un “grande critico”, oggi universalmente ritenuto uno dei maggiori del Novecento e mi piace sempre provare a interrogare i “grandi”, per vedere se abbiano qualcosa da insegnare, malgrado la loro statura inarrivabile, anche a noi pedestri pedoni.
Dalla discussione sono emersi molti dettagli che dimostrano in Contini una rara capacità di intuire elementi (gli oggetti, il simbolo, ecc.) che sarebbero poi divenuti ovvi nel ritratto di Montale.
01/06/2022