Lo dice Benjamin

Divorare libri: una metafora singolare, che dà da pensare. In effetti, nessun mondo formale viene a tal punto gustato, ingerito, disgregato e assimilato come la prosa narrativa. Forse è davvero possibile paragonare l’atto del leggere e quello del mangiare. Ovviamente, va tenuta presente soprat­tutto una cosa: il nutrirsi e il mangiare non hanno motivazio­ni del tutto identiche. La più antica teoria dell’alimentazio­ne, tanto più istruttiva per il fatto di partire dall’atto stesso del mangiare, sosteneva che ci nutriamo incorporando lo spirito delle cose mangiate.

Ora, è chiaro che quello «spiri­to» non ci nutre e purtuttavia noi mangiamo spinti da un de­siderio di incorporazione che va al di là delle strette necessi­tà vitali. Ed è allora per uno scopo analogo che noi leggiamo, non, dunque, per ampliare le nostre esperienze o il nostro patrimonio di ricordi e di vissuto. Certe teorie psicologiche centrate sulla sostituzione sono per l’appunto teorie dell’ali­mentazione, dove il sangue da noi mangiato diventa il nostro sangue, le ossa dell’animale diventano le nostre ossa, e cosí via. Ma non è cosí semplice: noi leggiamo per aumentare non le nostre esperienze, bensí noi stessi. E sono proprio i bambini a leggere sempre cosí: incorporando, non immede­simandosi. Il loro modo di leggere non è tanto una questione di cultura e di sapere, quanto piuttosto di crescita e di forza vitale. Per questo ciò che si nasconde nei loro libri è sempre un genio in potenza, e ciò fa del libro per l’infanzia un caso del tutto particolare.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.