Cosa significa “catamoderno”? Cata- è il prefisso della catastrofe, nelle cui vicinanze ci dibattiamo, indica un processo verso il basso e quindi si attaglia alla fase attuale di “Basso Capitalismo” (come si dice “basso Medio Evo”)
in cui il nostro stesso continente sembra condannato a un inarrestabile declino. Catamodernismo è l’affondare della modernità, delle sue utopie e delle sue conquiste, travolte nelle contrazioni spasmodiche di un’epoca che non sa più dove attaccarsi. Se, secondo Marx, nella modernità “tutto si dissolve nell’aria”, abbiamo l’impressione che, nella catamodernità, “tutto si confonda nella merda”. Essere catamoderni vuol dire essere moderni fino in fondo, cioè fino alla fine, con rigore e resistenza contro le derive delle mode e delle nozioni che garantiscono il consenso, gli identitarismi di ogni tipo (fossero pure quelli del genere), i contenutismi ormai imperanti, i moralismi ricattatori, ma anche contro gli edonismi criptoestetizzanti (magari trasferiti dalla poesia all’industria dei corpi), gli erotismi mercificati, tutta la fabbrica del desiderio e del piacere. Essere catamoderni vuol dire contrassegnare ogni produzione intellettuale, creativa e non, con il marchio della criticità.