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“Malacoda” è di nuovo online!

Riprende le pubblicazioni online la rivista “Malacoda”, purtroppo orfana del suo creatore e animatore Mario Quattrucci, deceduto circa un anno fa. Quattrucci, scrittore in versi e in prosa nonché uomo politico, l’aveva fondata nel 2015 la sua webzine, come amava chiamarla con un pizzico di ironia, con l’intento di diffondere un discorso culturale a tutto campo che andasse dalla politica alla letteratura.
Ora, sotto la direzione di Alberto Improda e con un nuovo assetto redazionale, “Malacoda” torna nella rete, decisa a non farcisi “pescare”, ma – conservando la prospettiva aperta e plurale voluta dal fondatore – di attivare tutta una serie di iniziative che dovrebbero coprire un orizzonte ampio, sviluppandosi sia nel senso delle pubblicazioni cartacee, sia in quello delle iniziative pubbliche (ne sono state già attivate alcune), per animare il dibattito, in un momento in cui di riflessione su idee e pratiche sociali c’è fortemente bisogno, in una direzione di rinnovamento e di impegno a sinistra. Continua a leggere “Malacoda” è di nuovo online!

Un contributo di Mario Quattrucci: Donatello espressionista

Ricevo da Mario Quattrucci, direttore di “Malacoda”, poeta e narratore, nonché amico di lunga data, questo articolo che legge la storia dell’arte in prospettiva attualizzante. 

Donatello espressionista

Alberto Angela in TV: Notte a Firenze. Tra le altre meraviglie (e curiosità) mostra davvicino i due pulpiti di Donatello in S. Lorenzo. Uno in corso di restauro, ed è molto interessante apprendere di cosa si tratti: stato dell’opera e tecniche applicate. L’altro, il Pulpito della Resurrezione, ormai restaurato.
Emozionante, entusiasmante scoperta. Quando lo vidi la prima volta, credo cinquanta anni fa, non ero in grado di capire. Diversi anni dopo, però, vidi la Maddalena penitente e allora il mio pensiero sull’espressionismo e il novecentismo di certi Grandi Artisti  del passato − Donatello, Masaccio e poi il vecchio Tiziano, e poi… − cominciò a formarsi.
1460. Donatello è vecchio, oltre i 70, già malato, di lì a sei anni, solo e nonostante i lauti guadagni con 31 fiorini di debito, salirà sul treno della notte.

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