Sarcasmo è un termine che possiamo rinvenire spesso non solo nella vita quotidiana, ma anche adottato come indicazione critica nella letteratura. Appare collegato alle forme del riso e del comico, tuttavia se ci domandiamo cosa significhi esattamente cominciamo a incontrare qualche difficoltà; come – ma forse anche di più – per il grottesco.
Infatti, muovendo alla ricerca di una definizione, il sarcasmo si mette a sconfinare da tutte le parti e non solo si ritrae da una precisa conformazione tecnica, ma va a sovrapporsi a tutta una serie di nozioni a lui prossime. Secondo alcuni si identifica con l’ironia, ma quella si porta dietro una postura antifrastica (dire il contrario) cui il sarcasmo non è riducibile. E ancora: coincide con la satira? Con l’umorismo, magari di colore nero? Con il motto di spirito del tipo cinico? Con l’invettiva? Volendo, potremmo ispirarci anche alla musica, dato il titolo Sarcasmi di Prokofiev e aggiungere allora pure la parodia e la dissonanza. E però, anche se ha qualcosa di tutti questi territori, il sarcasmo non sembra poter risiedere e confinarsi comodamente in nessuno di essi. Continua a leggere Approssimazione al sarcasmo
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BAROSSO: PER UNA LOGICA LAICA
C’è logica e logica. Anche quando parliamo di “mercato” diciamo che ha una logica, che è quella del profitto e a seguire della diminuzione dello spazio pubblico, del lavoro precario e via deducendo per li rami di quelle leggi di ferro. Poi, però, c’è la logica che vorrebbe ragionare nel miglior modo togliendo spazio agli impulsi contraddittori e alle nozioni confuse e mitiche, nonché agli assunti presunti indiscutibili come quelli di cui sopra.
Ci aiuta a districarci tra le logiche il libro di Giampaolo Barosso, pubblicato dall’editore Odradek, sotto al titolo già in sé programmatico Per una civiltà della consapevolezza e della decisione in comune. Barosso è uno strano intellettuale, davvero a tutto campo, ha lavorato perfino nell’ambito del fumetto disneyano, da cui l’immagine in evidenza, e soprattutto ha fatto parte della Scuola Operativa Italiana ‒ come ricorda nell’introduzione Felice Accame che delucida alcune questioni sui contorni e le ortodossie di questa tendenza (altri contributi in proposito un lettore curioso li troverà nel catalogo dell’editore Odradek).