Volentieri pubblico un nuovo intervento inviatomi da Antonino Contiliano che ringrazio per la sua preziosa collaborazione.
Configurazione bolscevica militante
la poesia
Se l’arte ha un rapporto con la verità, e questa è configurazione testuale sempre finita e in divenire, allora anche la sua verità, come fatto proprio (singolare) dell’arte, delle regole e degli elementi dell’insieme che gli sono propri (irriducibile ad altre verità: scientifiche, politiche, amorose), è infinità immanente evenemenziale (non c’è la Verità di cui una verità è incarnazione). Infinità di forme finite (l’infinito a partire dal finito e non viceversa), la verità dell’arte e della poesia (il fare, il poiein) inoltre, legata al divenire evenemenziale non strutturato, è simultaneamente coestensiva al fare stesso dell’arte. È impossibile – scrive Alan Badiou – «affermare che l’opera d’arte sia al contempo una verità e l’evento che la origina. […] In linea di principio, un’opera d’arte non è un evento, ma un fatto dell’arte, ciò di cui la procedura artistica è intessuta. Un’opera d’arte non è nemmeno una verità. Continua a leggere Contiliano: Configurazione bolscevica militante