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Un nuovo intervento di Contiliano sulla poesia

Continua la collaborazione di Antonino Contiliano con “Critica integrale”, sempre sul tema della poesia e della intelligenza artificiale.

Nella poesia fotopolaroid della poetry machine
c’è posto per √2 e √-1?

Nel mondo immerso nel capitalismo globale e nella rivoluzione tecno-scientifica algoritmica messa a servizio, la comparsa della “poetry machine” solleva interrogativi radicali. Capace di genera pagine di prossimità poetica da immagini catturate dal suo occhio elettronico, quelle pagine non possono non essere che foto-polaroid rappresentative di uno stato di cose immobilizzato al suo presente (il presente senza un passato e un futuro che lo ibridi). Nessun taglio del tempo poetico con le sue durate eterogenee e storiche. Incapace di seguire le velocità temporali delle potenzialità dell’occhio della mente e dei suoi concatenamenti semiotici esponenziali non può che servire che attese già previste e confezionate come per i prodotti degli stereotipi pubblicitari (le macchine della produzione di massa e di produzione delle masse individualizzate). La sua indifferenza alle biforcazioni della poesia dei soggetti umani (gli animali viventi che nell’immanenza di una vita si staccano dallo stesso ambiente che, impersonale, li comprende e li muove) non può darci che parole-immagini prive del tempus, il kairós dei suoni e delle sfumature di senso del testo di un autore (il soggetto e la soggettività che sa che artificio e realtà ancora non sono l’identità del prezzo unico che gli appiccica la logica del valore capitalistico). Continua a leggere Un nuovo intervento di Contiliano sulla poesia

Giorgio Moio sulla poesia

Dopo quello di Antonino Contiliano, pubblico l’intervento sulla poesia che mi ha inviato Giorgio Moio. Che stia nascendo un dibattito?

GIORGIO MOIO
Poesia come normalità o azzardo?

Il compito della poesia è stato sempre quello di ricercare qualcosa che non c’è (o non ci è dato – forse – sapere), un linguaggio della contraddizione, palinodico e giocoso, tragicomico, che non affabuli ma aggrovigli, che non addomestichi ma interroghi. Sul piano prettamente stilistico, un accumulo delirante di parole deliranti apparentemente giocose e comiche da scorticare, scardinare, aprire squarci, ogni qualvolta il risultato si avvii verso l’ovvio, non senza il gioco delle combinazioni. Una poesia come avventura nel mare della conoscenza per una mobilità linguistica che non prometta consolazioni, che non raggiunga mai la centralità di un qualcosa fatto passare per verità; mai patetica, né intimistica, né romantica, ma irriverente, demistificatoria, dissacrante per una fisica visione dinamico-allegorica del mondo, per un itinerarium corporis in mundum. Continua a leggere Giorgio Moio sulla poesia

Contiliano sulla poesia

Questa sera alle 19,30 a Marsala (Baluardo Velasco) si presenta Guevara gogiEr, lavoro collettivo curato da Antonino Contiliano con Marco Palladini e me medesimo. Il testo viene ora riproposto arricchito di nuova versione video e di lettura attoriale: ai coautori (che restano anonimi sotto la sigla del collettivo Noi rebeldia) si aggiungono quindi le voci di Gabriella Becchina e Rino Marino, musica e immagini nel montaggio di Nino Parrinello e la copertina di Giacomo Cuttone. Come accompagnamento alla serata, pubblico qui un interessante saggio di Antonino Contiliano sulla poesia.

Antonino Contiliano

tempo neg-entropia clinamen
poesia antagonista… obbligo

L’entropia è un concetto chiave per comprendere la dinamica dei sistemi culturali, come le culture si trasformano nel tempo, come si acquisiscono e perdono informazioni, e come si genera diversità culturale. Un sistema culturale privo di entropia rischia di scomparire, mentre uno troppo caotico rischia di perdere la propria identità. I testi poetici, invece, sono sistemi complessi di sapere neg-entropici: generano nuova informazione, conoscenza e comportamenti. Questa complessità, attraverso il movimento di possibilità imprevedibili, può essere vista anche come un “complemento logico” positivo rispetto alla negatività dell’entropia.
Juri Lotman sostiene che l’arte e la poesia, attraverso operazioni costruttive e selezione di elementi strutturali, presentano numerose possibilità risolutive. Il significato di un’opera poetica cresce con la complessità delle informazioni selezionate. Continua a leggere Contiliano sulla poesia

Sull’AI interviene Contiliano

Già gradito collaboratore di “Critica integrale”, Antonino Contiliano mi ha inviato un ampio saggio sul problema della Intelligenza Artificiale, che pubblico ben volentieri.

Antonino Contiliano, La cecità dell’AI

Nell’epoca della quarta rivoluzione della produzione industriale capitalistica tele-informatica, il capitalismo, sfruttando gli sviluppi dell’Intelligenza Artificiale – “AI” – con il suo linguaggio digitale ‘0 1’ (o numerazione discreta/finita, incorporata nel cervello elettronico dei moderni robot, capaci di tradurre e rispondere agli input verbo-scritti o quesiti posti dall’utente), ha fatto sparire la materialità del mondo-contesto e l’insieme delle variazioni sensoriali e logiche legate all’intelligenza situazionale e sociale dei soggetti umani che, variamente disposti, hanno corpo e carne abitati dalle parole senza confini precostituiti. Il linguaggio digitale, essendo un’esecuzione routinaria di istruzioni già predefinite da un programmatore, invece, è sempre un calcolo – computazione – scorporato, finito e compreso sempre tra due limiti, i valori discreti numerici ‘0 1’ (letti anche come falso/vero, chiuso/aperto, destra/sinistra, basso/alto…); sì che l’intelligenza del calcolatore è di fatto esclusivamente un’autoreferenzialità autoriflessiva segnaletica racchiusa in celle steccate, un linguaggio ad hoc, senza mondo. Continua a leggere Sull’AI interviene Contiliano

Ti lassa senza ciatu

Ricevo a firma di Giulia Savino questo intervento sulla poesia di Carmine Lubrano che pubblico volentieri.

TI LASSA SENZA CIATU

ti lassa senza ciatu come quando, quasi per caso, ti ritrovi, in una
sera d’estate, a baciare qualcuno/qualcosa che ti riporta il sapore
di un frutto antico, saporoso sì ma “ammalato” di nostalghie.
Si bagna, si tuffa in anfratti, in grotte e tra vicoli e piazze, tra suoni
e schiamazzi e nel riflesso della luna sull’acqua e ti lassa senza
ciatu la poesia di Lubrano, tra lo schiattare delle cicale, il suono di
un sax lontano e solitario e “nu ciuccio ca vola” al tramonto nella
tramontana. Continua a leggere Ti lassa senza ciatu

Le poesie “disarmoniche” di Antonino Contiliano

Antonino Contiliano è un autore di un tipo assai raro al giorno d’oggi che unisce ad un perentorio impegno politico un altrettanto forte impegno sull’invenzione formale. La nuova raccolta, Sparse disarmoniche, da poco pubblicata per le edizioni Prova d’autore, conferma questa insolita sinergia. E ne dà conferma anche Marco Palladini, nella sua esauriente introduzione al libro, dove definisce Contiliano «un autore combattente e però eterodosso che combina un evidente post-brechtismo con un postmodernismo linguistico estrosamente sperimentale» (Per una poesia resistente e di contraddizione).
Gli è che l’esperienza dell’avanguardia (e in particolare dell’Antigruppo siciliano) non è passata invano, per cui la polemica vibrante nei riguardi di un mondo preoccupato principalmente nella buona salute degli affari e ormai ridotto a parlare per anglismi, acronimi e sigle varie si svolge mediante un linguaggio in continuo movimento, tra abbondanza plurilinguista di vocaboli stranieri e frasi latine, ribalzi sonori di rime e paronomasie, citazioni più o meno distorte, giochi verbali, ecc. Il tutto con un verso che varia di lunghezza, sostanzialmente libero, nel quale anche i residui endecasillabi, involontariamente formatisi, non sono più percepibili come tali. Continua a leggere Le poesie “disarmoniche” di Antonino Contiliano