Archivi categoria: Appello straordinario

Un nuovo ciclo di seminari sulla narrativa

È iniziato un nuovo ciclo di seminari della LUNA, dedicato alla narrativa. Ha per titolo, appunto, Critica della narrativa e si svilupperà analizzando di volta in volta un romanzo indicato collegialmente dai partecipanti (che formano ormai un gruppo, per così dire, “storico”).
L’incontro introduttivo ha gettato le basi dei diversi livelli in cui si articolerà (o si potrà articolare) l’analisi di ciascun testo. Naturalmente il primo passo è stato di prendere le distanze dall’andazzo attuale che – a partire dalla colonizzazione della narrativa da parte del mercato – privilegia il rapporto diretto tra libro e lettore e riduce ogni valutazione al dato di fatto che il testo abbia fatto “presa” oppure no, che abbia o meno facilitato l’immedesimazione nel personaggio, che sia riuscito ad attrarre così bene il lettore fino all’immersione, cioè all’illusione di stare vivendo le vicende raccontate. Questi aspetti non risultano sufficienti a un’ottica critica. Bisognerà allora procedere con attenzione per arrivare a capire che cosa venga trasmesso in uno stato che appare, nei casi sopra descritti, simile alla trance e alla possessione.
Chi volesse seguire il dibattito, può trovarne l’audio a questo indirizzo:

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I seminari della LUNA: l’allegoria in Sanguineti

Per i seminari della LUNA si avvicina la pausa estiva. L’ultimo seminario ha completato il ciclo sull’allegoria analizzandone la presenza nella poesia di Edoardo Sanguineti. In apparenza, la poesia sanguinetiana non presenta allegorie evidenti o almeno non del tipo tradizionale. La prima fase di Laborintus è giocata sulla profluvie di frantumi culturali e sulla costruzione dell’incongruo e dell’eterogeneo; la seconda è riassunta nella poetica del “piccolo fatto vero”, quindi sull’aneddoto vissuto. E però, il richiamo del Sanguineti teorico all’allegoria benjaminiana può mettere sull’avviso che un qualche allegorismo di specie originale vi si trovi. Magari nella stessa tecnica del montaggio, nella autoironia straniante o negli sviluppi dell’aneddoto stesso.
Chi volesse seguire il seminario lo trova qui:

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I seminari della LUNA: l’allegoria in Fortini

Proseguono i seminari della LUNA sul tema dell’allegoria novecentesca. Questa volta sotto esame è stata posta la poesia di Franco Fortini. Fortini, oltre che autore in versi, è stato anche un importante intellettuale, il teorico e critico della Verifica dei poteri, buon conoscitore di Walter Benjamin. Che gli interessasse l’allegoria si deduce dai suoi stessi titoli, a cominciare da Una facile allegoria, apposto alla sua raccolta del 1954. Ma quale allegoria? In sede di dibattito, Fortini ha dichiarato – di contro all’allegorismo dell’avanguardia, cui imputava la carenza di “mediazione” – che si dovesse tener conto anche della tradizione “figurale”.
Chi volesse seguire il seminario trova qui l’audio:

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I seminari della LUNA: L’allegoria in Caproni

I seminari sull’allegoria hanno compiuto un nuovo passo occupandosi della poesia di Giorgio Caproni. Un autore oggi tra i più apprezzati dalla critica e dotato di un suo proprio percorso ben distinto. Quanto all’allegoria, Caproni inizia proprio con il titolo Come un’allegoria, riferito a questi versi di Borgoratti: «Come un’allegoria / una fanciulla appare / sulla porta dell’osteria»; indubbiamente, in quegli anni Trenta del Novecento, Caproni non ha bandito l’allegoria, come voleva il senso comune di allora, tuttavia si assiepano vari interrogativi: l’allegoria si presenta come comparante di una similitudine, quindi la fanciulla sembra un’allegoria, ma non lo è; in che cosa le somiglia, cioè quale allegoria ha in mente Caproni? E se ha l’aria di essere un’allegoria, forse un senso allegorico si è insinuato in quella scena di realismo popolare…
Chi volesse seguire il seminario, lo troverà a questo link:

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I seminari della LUNA: Incontro con Cecilia Bello Minciacchi

I seminari della LUNA hanno contemplato un incontro-dibattito con Cecilia Bello Minciacchi, pensato come conclusione del precedente ciclo sui metodi della critica letteraria. Cecilia Bello Minciacchi si è affermata ormai come una delle più convincenti operatrici nel campo della critica, all’opera sui testi difficili dell’avanguardia e dello sperimentalismo nonché espertissima della ricerca poetica del periodo attuale. Durante l’incontro, ha rivendicato con chiarezza e esaustività l’importanza dell’analisi testuale, prendendo le distanze dalle attuali derive (accademiche e non) di tipo biografico ed emotivo e affermando la passione, l’“emozione intellettuale” e persino il “divertimento” del rapporto ravvicinato con il testo.
Chi volesse seguire il seminario può recuperarlo a questo link:

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Seminario: simbolo e allegoria in d’Annunzio

Il ciclo di seminari sul tema dell’allegoria è entrato nel vivo con la seduta dedicata a Gabriele d’Annunzio e in particolare a La sera fiesolana. In sostanza questo testo doveva servire ed è servito a delucidare il rapporto tra allegoria e simbolo. Per quanto la voce poetica dannunziana si esprima in apostrofe verso la Sera (con la maiuscola: quindi personificazione), tuttavia il complesso della rappresentazione è impregnato di atmosfera simbolica, non a caso compaiono termini come “aura” e “mistero”, il clima della oscurità che avanza è suggestivo ed evocativo, la natura in qualche modo parla e promette una rivelazione o l’attesa di essa.
Per seguire il seminario si può accedere alla registrazione da questo link:

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