Continua la collaborazione di Antonino Contiliano con “Critica integrale”, sempre sul tema della poesia e della intelligenza artificiale.
Nella poesia fotopolaroid della poetry machine
c’è posto per √2 e √-1?
Nel mondo immerso nel capitalismo globale e nella rivoluzione tecno-scientifica algoritmica messa a servizio, la comparsa della “poetry machine” solleva interrogativi radicali. Capace di genera pagine di prossimità poetica da immagini catturate dal suo occhio elettronico, quelle pagine non possono non essere che foto-polaroid rappresentative di uno stato di cose immobilizzato al suo presente (il presente senza un passato e un futuro che lo ibridi). Nessun taglio del tempo poetico con le sue durate eterogenee e storiche. Incapace di seguire le velocità temporali delle potenzialità dell’occhio della mente e dei suoi concatenamenti semiotici esponenziali non può che servire che attese già previste e confezionate come per i prodotti degli stereotipi pubblicitari (le macchine della produzione di massa e di produzione delle masse individualizzate). La sua indifferenza alle biforcazioni della poesia dei soggetti umani (gli animali viventi che nell’immanenza di una vita si staccano dallo stesso ambiente che, impersonale, li comprende e li muove) non può darci che parole-immagini prive del tempus, il kairós dei suoni e delle sfumature di senso del testo di un autore (il soggetto e la soggettività che sa che artificio e realtà ancora non sono l’identità del prezzo unico che gli appiccica la logica del valore capitalistico). Continua a leggere Un nuovo intervento di Contiliano sulla poesia