Dopo alcuni seminari dedicati agli autori dello sperimentalismo e della ricerca è parso opportuno, a partire dai buoni risultati, aprire un periodo di maggiori approfondimenti e di ulteriori verifiche. A tale fine si è prestato, intanto, un confronto teorico-terminologico sulle nozioni di “ricerca” e di “conflitto” in ambito di poesia.
Sembrerebbero apparentemente incompatibili, in quanto la ricerca dà un’idea di apertura, mentre il conflitto appare ripiegato nella reazione contro un nemico al quale rischia di finire per assomigliare. La ricerca è una funzione che qualsiasi poesia dovrebbe comunque avere, pena un insulso conservatorismo, mentre la conflittualità investe il campo “specifico” con l’esigenza di spezzarlo in due (chi di qua, chi di là) con una scissione diametrale.
Eppure: ci può essere ricerca senza conflitto? Come fa la ricerca a dichiararsi se non a petto di una “non ricerca” dalla quale esige di staccarsi?
Il seminario può essere seguito cliccando qui:
L’impianto teorico-critico del seminario si è tenuto tuttavia sempre prossimo ai passaggi storici che segnano il divenire della pulsione alternativa in letteratura, tra avanguardia, sperimentalismo e oltre. Sono state vagliate le modalità del conflitto, da un lato la polemicità verso l’esterno, dall’altro la conflittualità trasferita all’interno del testo, in forma di contraddizione, contrasto stilistico, montaggio straniante. È stato valutato anche il fatto che le posizioni etico-deboliste, loro pure – per forza di cose – si contrappongono alle posizioni dogmatiche presentate come indiscutibili; la pratica del dubbio fronteggia l’affermazione di verità inossidabili. Perfino la mitezza può esprimersi verso la tracotanza in termini non proprio miti (l’esempio è quello di Gianni Celati).
Nel corso del dibattito sono emersi vari argomenti interessanti che potrebbero trovare spazio nella programmazione futura: la questione del rapporto con il passato in un epoca che considera solo il presente; la nuova situazione (o Grande Mutazione) in cui ci troviamo che tende a rimuovere il conflitto o a presentarlo invece diffuso nella rete del malcontento e della pretesa soggettiva; la ricerca come spostamento affidato soprattutto alla pragmatica; l’esistenza, nel panorama poetico e letterario di posizioni intermedie che sembrano eludere le distinzioni separative.
Discussioni che sono state prese in considerazione per nuovi incontri nell’anno che viene.
28/11/2025