Due articoli di Antonio Amendola sull’improvvisazione

Ricevo da Antonio Amendola due articoli che pubblico qui insieme in quanto trattano lo stesso argomento, l’improvvisazione e ne sono le due facce, la teoria e la pratica .

VOCE E IMPROVVISAZIONE

Da sempre la voce è legata alla comunicazione, allo svelamento dei segnali dall’inizio dei tempi, per indicare pericolo o stupore oppure presenza nel territorio poi da segnale si è evoluta nel tempo come suono al servizio del linguaggio della musica, alternando nei secoli monodia e polifonia. Ma si sa, che la voce è sempre presente, durante la nostra giornata noi non abbiamo uno spartito scritto di ciò che diciamo e neanche un libro pronto, quindi si evince che ci saranno delle interferenze legate ad esprimersi secondo un tono solenne o spiritoso in relazione ai nostri incontri, oppure passare dalla lingua italiana ad altre lingue oppure utilizzando dialetti, dialettismi, idioletti, gerghi ed altro la lingua si muove nello spazio e la voce la segue, con o senza parole, sprigiona le sue possibilità la sua grana, poi però c’è la vera improvvisazione in musica che segue varie istanze, tecniche, strategie, intervalli scalari, arpeggi, ritmi consonantici, beat human box, scat, recitarcantando in un caleidoscopico variegato di forme, ma ovviamente questo riguarda anche i nostri aspetti gestuali, noi improvvisiamo di continuo e questo avviene soprattutto per la voce con o senza le parole, con o senza musica.

L’improvvisazione si pone come una scelta esistenziale che travalica il senso della musica, nella musica invece diviene il contrappunto della composizione della musica scritta attraverso la notazione musicale pentagrammata, ma anche di tipo grafico, in questo senso si pone come composizione istantanea, che non ha possibilità di essere, cancellata e riscritta, l’improvvisazione vocale resta nel suo gesto nella sua capacità di esprimere la potenza, l’energia del presente della propria condizione, malgrado, la non necessità-dell’improvvisare-il tempo-come-parametro che assomiglia, sempre più-che non bisogna perdere tempo…………mentre invece l’improvvisazione, la voce ci dicono, che è necessario……..perdere tempo……per poter creare, forse, non sempre……..qualcosa di nuovo:

PER UNA LIBERA IMPROVVISAZIONE DI MUSICA E R-(i)-ESISTENZA

Sabato 2 novembre 2024 ho partecipato, grazie a Giancarlo Federico e Luca Miti ad un concerto di libera improvvisazione con conduction, del Collettivo Giuseppi Logan, mi era già capitato due volte, set di questo tipo con il sassofonista Alipio C Neto (Auditorium Morricone di Tor Vergata e Blutopia
ovviamente con il mio strumento-la-voce, possibilmente fuori dalla scrittura. L’Orchestra si muove intorno a materiali di composizione istantanea nel solco di esperienze che provengono dagli anni sessanta e settanta, con forti presenze materiche e “rumorenti” e stilemi legati al free-jazz si cerca di evitare temi di vario tipo per concentrare, l’ascolto, le dinamiche, al di fuori di virtuosismi e costruire il suono intorno a stratificazioni dettate dall’interplay dei musicisti, ovviamente questo accentua il carattere decisamente timbrico dell’evento sonoro. Il concerto si è svolto nella Sala Gino Sdoja del Comune è stato presentato da Luca Mit i(fisarmonica) organizzato attraverso” l’Associazione Culturale lettori di Morlupo, sotto l’egida dell’assessorato alla cultura del Comune di Morlupo suddiviso in vari set dei quali due con conduction di Giancarlo Federico e Marco Conti e con un remake di Karawane del poeta dadaista Hugo Ball lo stesso di I zimbra dei Talking heads, contenuta nel ellepi “Fear of music”. Il Collective della serata (abbastanza ridotto, rispetto ad altri concerti, con assenze più numerose di fiati soprattutto sassofoni, contrabbasso e altri strumenti) è costituito da 12 elementi in ordine sparso, oltre il già citato Luca Miti (fisarmonica) Stefano Di Cicco (tromba),Tiziana Lo Conte (elettronica e voce), Marco Conti (violino e conduction) Quinto Fabriziani (violino, Ney, Kaval) Adriana Montori (flauto traverso) Giancarlo Federico (ottavino, clarinetto basso, voce, percussioni, effetti sonori e conduction),Sergio Iannelli (percussioni),Marco Della Rocca (gong e kalimba), Stefano Paone (organetto). Cristina Gregorini (clarinetto) Antonio Amendola (voce).

27/01/2025

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